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Redattore Sociale

Il direttore Caredda: “il terzo settore ci aiuti a non perdere il patrimonio di competenza, esperienza e documentazione”

È passato circa un mese da quando sulla stampa è comparsa la prima notizia relativa al concreto e drammatico rischio di chiusura di Redattore Sociale. Agenzia giornalistica, centro di documentazione, erogatore di formazione e servizi editoriali, Redattore Sociale è attivo nel 2001. Nato all’interno della Comunità di Capodarco di Fermo, una delle organizzazioni italiane più attive nell'intervento a favore di persone in difficoltà e oggi diffusa in varie regioni, Redattore Sociale rappresenta una realtà unica nel suo genere. Sono 15 i dipendenti dell’agenzia che rischiano di perdere il lavoro: per la maggior parte giornalisti, ma non solo. Al centro di documentazione di Redattore Sociale lavorano anche delle persone con disabilità che da “ospiti della Comunità” sono diventate professionisti della comunicazione.

Tratto distintivo della visione di Redattore Sociale è sempre stata la capacità di raccontare il fenomeno sociale attraverso le persone, le loro storie, le loro vite”, spiega Stefano Caredda, direttore responsabile dell’agenzia. “A permettere questa capacità di visione è stata sempre, accanto alla grande professionalità dei nostri giornalisti, l’esperienza diretta della vita della Comunità. Che accoglie persone con disabilità ma anche persone con tossicodipendenze, minori stranieri, persone con disagio psichico e più in generale persone ai margini della società.”

Un esempio concreto di come il giornalismo sociale possa essere parte integrante di un percorso di vita. Dal 2001 ad oggi Redattore Sociale ha affrontato centinaia di temi, raccontato migliaia e migliaia di storie, portando spesso all’attenzione dei media tante voci fuori dal coro. Toccando temi strettamente legati all’inclusione, all’accoglienza e alla cura largamente intesa. Come nel caso dello speciale legato all’immigrazione. Tutto questo però rischia di smettere di esistere: se le cose non cambieranno in fretta Redattore Sociale chiuderà alla fine del 2022.

In queste settimane c’è stato un piccolo ma significativo movimento di solidarietà che ci ha fatto capire che una testata specializzata come la nostra sui temi del sociale ha un rinnovato senso di esistere. Purtroppo, però, questo non basta a sostenere i costi necessari: per questo chiediamo solidarietà concreta, in particolare degli enti del terzo settore. Possiamo offrire servizi editoriali qualificati in particolare a chi appartiene al nostro mondo, aiutateci a raggiungere l’obiettivo minimo: evitare la sospensione delle nostre pubblicazioni. Farlo significherebbe disperdere le fatiche di tanti anni di lavoro, disperdere competenza, esperienza e documentazione. Per questo chiediamo a chi può di aiutarci, per poter pensare di andare avanti, sebbene con dei sacrifici, e poterci dedicare a delle riflessioni più strutturate per dare nuova vita a questo progetto in cui hanno creduto e credono tante persone.”

Un appello, dunque, rivolto agli enti del terzo settore, che possono sostenere Redattore Sociale concordando servizi editoriali con l’agenzia. I privati possono invece sostenere la testata attivando un abbonamento.

Per informazioni:
+39 389 4277315 (Stefano Caredda, direttore responsabile, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
+39 0734 681001 (Redazione di Capodarco)
+39 06 4456629 (redazione di Roma)

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