Il presidente Giuseppe Argenziano: “Il nostro compito è fare da tramite fra il SSN e i pazienti, affinché questi ultimi ottengano gratuitamente i presidi terapeutici di cui necessitano”
Napoli – Centinaia di malattie dermatologiche più comuni, ma anche centinaia di patologie rare: su tutte queste condizioni si concentra l'impegno della SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse. In particolare, in questi mesi, l'opera di sensibilizzazione della società scientifica è incentrata sulla cheratosi attinica, una malattia insidiosa caratterizzata da lesioni cutanee che possono essere facilmente confuse con semplici inestetismi.
Per favorire la diagnosi precoce di questa condizione, potenzialmente pericolosa, è stata lanciata la campagna “Derma Point” che fino a novembre (qui il calendario) coinvolgerà 12 strutture ospedaliere e universitarie distribuite sul territorio nazionale, con una giornata di screening dermatologico e consulti gratuiti.
Abbiamo chiesto al Presidente della SIDeMaST Giuseppe Argenziano, Professore Ordinario e Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, come si può riconoscere questa malattia e quali sono i rischi.
“La cheratosi attinica è una condizione precancerosa, cioè una lesione della pelle che se non trattata può trasformarsi (in meno dell'uno per cento dei casi) in un vero e proprio tumore della pelle, il carcinoma squamocellulare. I rischi sono maggiori nelle persone che hanno la pelle più chiara e che nel corso della vita si sono esposte al sole in modo eccessivo e hanno avuto diverse scottature. Il danno solare, accumulato negli anni, è il fattore di rischio più importante per la formazione delle cheratosi attiniche. Queste lesioni sulla pelle si possono riconoscere abbastanza facilmente perché sono ruvide e localizzate soprattutto nelle sedi esposte al sole, quindi cuoio capelluto calvo, volto, décolleté e dorso delle mani. Spesso, nelle pelli chiare e fotodanneggiate, si formano numerose di queste lesioni”.
Quali sono, oggi, le terapie per la cheratosi attinica?
“Abbiamo vari trattamenti disponibili. Se un paziente ha una, due o tre cheratosi attiniche ricorriamo alla crioterapia, il trattamento che le congela e riesce quindi a risolvere il problema abbastanza rapidamente, ma nel caso di pazienti che hanno dieci o addirittura cento cheratosi attiniche, allora dobbiamo trattare tutta l'area colpita con una crema. Ce ne sono tante in commercio, e hanno fondamentalmente due tipi di azione: distruttiva nei confronti della cheratosi attinica, oppure di attivazione del sistema immunitario, il quale reagisce e distrugge a sua volta la cheratosi attinica. Esiste poi un trattamento particolare chiamato terapia fotodinamica, che viene fatto in ospedale o nei centri dermatologici: consiste nell'applicazione di una crema e poi nell'esposizione a una particolare lampada a raggi ultravioletti che fa attivare la crema. In questo modo la crema e la lampada, insieme, bruciano la cheratosi attinica”.
Qual è l'impegno di SIDeMaST nell'ambito delle malattie dermatologiche rare?
“La SIDeMaST si occupa di tutto ciò che riguarda le patologie della cute, quindi non solo delle malattie più comuni ma anche di quelle più rare. I dermatologi possono incontrare alcune centinaia di malattie più frequenti ma anche alcune centinaia di malattie rare. Fra queste ultime posso citare la psoriasi pustolosa generalizzata (GPP), l'ittiosi, o l'epidermolisi bollosa, tutte malattie su base genetica, molto rare. Noi ci occupiamo di migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malattie rare, facendo da tramite fra i bisogni insoddisfatti di questa popolazione e il Servizio sanitario nazionale. Il nostro obiettivo è quello di portare il maggior numero possibile di queste malattie alla cosiddetta registrazione, perché se una patologia viene inclusa nel registro delle malattie rare, il paziente ha diritto ad avere gratuitamente i presidi terapeutici di cui necessita. Questo è il nostro compito”.