Tra le richieste di un’interrogazione a prima firma della Sen. Aloisio anche la reintroduzione dello smart working per i soggetti fragili
In base alle a quanto previsto dalle Raccomandazioni del Ministero della Salute per prevenzione e controllo dell’influenza, la campagna di vaccinazione – sia per l’influenza che per il COVID-19, con priorità ai soggetti fragili – dovrebbe essere già partita dall’inizio di ottobre. Tuttavia, secondo quanto recentemente portato all’attenzione del Ministro Schillaci da un’interrogazione a prima firma della Sen. Vincenza Aloisio (M5S), le criticità legate all’immunizzazione dei cittadini sembrano molteplici.
LE RACCOMANDAZIONI SULLE PRIORITÀ
Lo scorso 13 settembre 2024, –- riporta l’interrogazione dalla Sen. Aloisio indirizzata al Ministro della Salute – il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva dell'Università "Statale" di Milano, ha riferito testualmente ad Adnkronos salute: "Sicuramente la priorità è vaccinare gli anziani e i fragili. Bene proteggere anche i bimbi a rischio. Inoltre, è interessante la raccomandazione che l'agenzia americana rivolge alle donne in gravidanza". Nei bambini è "assolutamente utile la vaccinazione anti-influenza". Per la vaccinazione anti COVID, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) USA l'hanno raccomandata a tutte le persone fin dai 6 mesi d'età. Più specificamente – richiama Aloisio raccogliendo in dettaglio quando affermato dal CDC statunitense – in data 3 settembre 2024, il direttore dei CDC statunitensi, Mandy Cohen, ha raccomandato che ogni americano dai 6 mesi in su "riceva il vaccino aggiornato contro il COVID-19". Secondo Cohen negli USA si continua a osservare "un'intensa attività di contagi di COVID, nonostante non vi sia, per ora, un aumento dei ricoveri e delle morti. È un trend simile a quello della scorsa estate". Ha auspicato che tra settembre e ottobre sia bambini che adulti vengano vaccinati con le immunizzazioni aggiornate per proteggere dalla mutazione KP.2.
Rispetto alla situazione italiana, negli ultimi mesi, e in particolare durante il periodo estivo, molti medici di famiglia hanno lanciato un allarme, a mezzo stampa, circa l'incremento del virus in diverse città, in particolare Roma e Milano, parlando di "mini ondata estiva". Gli esperti – riporta il testo dell’interrogazione – hanno evidenziato che a sostenere l'ondata di casi estivi di COVID potesse essere la nuova variante KP.3, prevalente negli USA. I sintomi erano quelli classici della sindrome parainfluenzale, come febbre, dolori articolari, raffreddore, mal di gola e malessere generale.
Pur non riscontrandosi le stesse criticità afferenti alle ondate degli anni passati, gli interroganti evidenziano maggiori ripercussioni principalmente per la popolazione anziana e immunodepressa. Con l'approssimarsi della stagione autunnale, il bollettino COVID del periodo compreso tra il 5 e l'11 settembre 2024 ha registrato un ulteriore moderato calo nei contagi rispetto alla settimana precedente: 9.670 nuovi casi segnalati in Italia, rispetto ai 12.876 della settimana precedente (25% in meno); 97 i nuovi decessi: erano 75, e c'è stato un incremento del 30%. Contestualmente, si evidenzia che l'attività di screening ha subito una lieve contrazione, con 86.872 tamponi (erano 89.228).
Oggi, il COVID si caratterizza, in Italia, per la circolazione di diverse varianti. Dall'ultimo report rilasciato da Ministero della salute e Istituto superiore di sanità, la variante JN.1 insieme a tutti i suoi sottolignaggi, fra cui KP.3.1.1, si conferma come predominante, riflettendo ciò che si sta verificando in altri Paesi. Tuttavia, ad attirare l'attenzione degli esperti, nelle ultime settimane, è una nuova variante, soprannominata Xec, già segnalata in molti Paesi. Per le mutazioni presentate, si pensa che questa nuova variante possa essere responsabile di future ondate di contagi durante l'autunno-inverno 2024. Ciò che fa supporre che Xec possa essere responsabile di picchi di contagi nei prossimi mesi è il fatto che dalle prime osservazioni è emerso un notevole vantaggio di crescita rispetto alle varianti finora circolanti.
LE MISURE MANCANTI E LO SMART WORKING PER I FRAGILI
Gli interroganti evidenziano che la maggioranza parlamentare ha smantellato molte misure di prevenzione e controllo: dal monitoraggio dei tamponi all'abolizione dello smart working per i soggetti fragili. Inoltre, si evidenzia che i dati di rilevamento ufficiali peccano di alcuni limiti, in quanto molti cittadini eseguono il test in autonomia e non sempre dichiarano al medico la presenza della malattia. Dunque, una consistente quota delle infezioni non viene rilevata neanche dai medici di famiglia. Inoltre, a partire dal 30 giugno 2024, è cessato l'obbligo delle protezioni individuali negli ospedali.
Sebbene – scrivono i Senatori – si ritenga che il COVID abbia cessato l'aggressività propria delle precedenti ondate, il rischio di contagio per le persone anziane e fragili, compresi i bambini, è elevatissimo. Si ritiene di fondamentale importanza, per garantire la salute pubblica, il ripristino dello smart working per i lavoratori identificati come fragili. Questa modalità, accessibile fino al 31 marzo 2024, ha dimostrato di essere efficace nel ridurre il rischio di contagio. Analogamente, si condivide l'opportunità di rafforzare la vaccinazione per i soggetti fragili, gli anziani e gli immunodepressi.
LE RICHIESTE DEGLI INTERROGANTI
Alla luce del quadro così delineato, la Sen. Aloisio e i colleghi chiedono quali siano le modalità attraverso cui il Ministro Schillaci intende risolvere le criticità descritte e quali misure intenda implementare per tutelare la salute delle categorie più vulnerabili, considerando anche le recenti evidenze scientifiche riguardanti le varianti del virus. Chiedono inoltre se il Ministro ritenga opportuno che vengano ripristinate le disposizioni relative allo smart working per i lavoratori considerati a rischio, se intenda rafforzare la vaccinazione per i soggetti fragili e se condivida le raccomandazioni del direttore dei centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi, Mandy Cohen.