Il documento condiviso raccoglie le azioni concrete che i Paesi del G7 si impegnano a intraprendere per garantire l'inclusione
Lo scorso ottobre l’Italia ha ospitato il primo G7 Inclusione e disabilità, un incontro che ha assunto i connotati di un evento storico: per la prima volta, infatti, i ministri che si occupano di disabilità appartenenti ai paesi del G7 – Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Italia – si sono riuniti in Umbria per discutere temi e priorità comuni, e per adottare un’agenda condivisa. Ciò che ne è emerso è la Carta di Solfagnano, un documento storico, che rappresenta un punto di svolta nell'impegno internazionale per garantire i diritti delle persone con disabilità.
COME È NATA LA CARTA DI SOLFAGNANO
L'idea di organizzare un G7 interamente dedicato all'inclusione è nata dalla volontà di porre al centro dell'agenda politica internazionale il tema della disabilità. I Paesi del G7, consapevoli dell'importanza di creare una società più equa e inclusiva, hanno deciso di riunirsi per condividere esperienze, buone pratiche e definire un percorso comune.
COSA CONTIENE IL DOCUMENTO
La Carta di Solfagnano è un documento di 13 pagine che si articola in 8 punti prioritari, ispirati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Questi punti delineano le azioni concrete che i Paesi del G7 si impegnano a intraprendere per garantire l'inclusione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita.
I principali punti della Carta sono:
- piena partecipazione: garantire a tutte le persone con disabilità la possibilità di partecipare attivamente alla vita sociale, economica, culturale e politica;
- progetti di vita individualizzati: sostegno allo sviluppo di progetti di vita personalizzati per ogni persona con disabilità, per aiutarle a raggiungere i propri obiettivi;
- accessibilità: rendere accessibili tutti gli ambienti, i servizi e le tecnologie, eliminando ogni barriera architettonica e comunicativa;
- educazione inclusiva: promuovere un'educazione inclusiva di qualità per tutti, valorizzando le differenze e i talenti di ogni studente;
- occupazione: favorire l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, superando gli stereotipi e le discriminazioni;
- salute: garantire a tutti l'accesso a servizi sanitari di qualità, personalizzati e inclusivi;
- partecipazione attiva: coinvolgere attivamente le persone con disabilità nella definizione delle politiche e dei servizi che le riguardano;
- cooperazione internazionale: rafforzare la cooperazione tra i Paesi del G7 per condividere buone pratiche e promuovere l'inclusione a livello globale.
La Carta rappresenta un punto di riferimento importante a livello internazionale, poiché sottolinea l'importanza dell'inclusione, riconoscendo il valore di ogni individuo, indipendentemente dalle sue abilità, indica una strada da seguire, attraverso un percorso chiaro e concreto, incoraggia la collaborazione internazionale, anche con lo scambio di buone prassi, e coinvolge le persone con disabilità, riconoscendo loro un ruolo fondamentale nel processo decisionale.
È stata proprio l'Italia a proporre e organizzare questo primo G7 dedicato specificamente all'inclusione delle persone con disabilità, dimostrando un forte impegno in questo ambito. La Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha guidato i lavori e ha svolto un ruolo di primo piano nelle negoziazioni, contribuendo a raggiungere un consenso tra tutti i Paesi partecipanti. “Il nostro impegno – ha dichiarato Locatelli – va oltre il documento che abbiamo firmato perché deriva direttamente dalle nostre convinzioni, dal nostro modo di essere e si basa sui nostri valori. La presenza di tutti i ministri è stata fondamentale per la realizzazione di questo evento e non vogliamo che si spenga la luce su questi temi”.
Il testo completo della Carta di Solfagnano può essere scaricato qui (in inglese).