La Regione: nessun rischio per i pazienti
Firenze - E’ stata la casa farmaceutica lucchese Kedrion a dare l’allarme: due sacche di sangue infettato dall’epatite c hanno contaminato circa tredicimila donazioni, che sarebbero state trasformate in farmaci emoderivati da utilizzare nella regione Toscana.
I lotti sono stati immediatamente bloccati e mai utilizzati e la Regione ha assicurato che per i pazienti non sussiste alcun pericolo
Kedrion ha dimostrato che l’errore è stato fatto prima dell’ingresso del plasma nei suoi stabilimenti, probabilmente erano almeno due i donatori positivi all’epatite c. L’assessorato della Regione toscana ha ora costituito un gruppo di esperti che indagherà approfonditamente sull’accaduto.
Il danno stimato da questo grave incidente è tra i 2 e i 3 milioni di euro, e ora la Regione dovrà comprare i farmaci che Kedrion avrebbe prodotto per la Toscana (a prezzo ridotto visto che il plasma arrivava dai centri della regione), inoltre andranno richiamati molti donatori per tare nuovi esami su di loro. Ma la cosa che dispiace di più in assessorato – secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino - è dover dire a un grande numero di persone che la loro donazioni è andata perduta. Il sistema trasfusionale è molto dedicato e i danni di immagine possono avere ripercussioni pesanti.
Dalla Regione fanno notare come l'errore sia stato intercettato prima che il plasma fosse utilizzato per curare i malati. “Il sistema sangue italiano— dicono ancora dalla Regione — che pone la massima attenzione alla qualità e alla sicurezza, ha dimostrato anche in questo caso di saper intercettare i problemi che si presentano, prima che si trasformino in pericoli per la salute. Ciò non minimizza la rilevanza del problema, sia dal punto di vista etico per la non utilizzazione del plasma generosamente donato da tanti donatori, sia dal punto di vista organizzativo ed anche del danno economico”.