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Un portale a disposizione dei cittadini per sfatare i falsi miti: gli effetti teratogeni dei farmaci presenti solo nel 2% dei casi. In presenza di malattie croniche sospendere la terapia non è la soluzione

L’Agenzia Italiana del Farmaco mette a disposizione dei cittadini un portale interamente dedicato all’utilizzo dei farmaci in gravidanza www.farmaciegravidanza.gov.it, contenente informazioni utilissime per comprendere l’importanza della corretta assunzione dei farmaci durante la gravidanza, specie in presenza di patologie croniche e invalidanti.
Il progetto ‘farmaci e gravidanza’, presentato di recentre dal Ministro Lorenzin, nasce con l’obiettivo di correggere la percezione distorta ancora radicata nell’opinione pubblica, che lega secondo un principio di causa effetto l’impiego del farmaco con la comparsa di effetti teratogeni sul feto (che in realtà si verificano solo nel 2% dei casi) ostacolando così la possibilità di vivere una gravidanza serena e esponendo a possibili rischi legati alla mancanza, invece che alla presenza, di cure.


Durante la gravidanza la madre e il feto rappresentano infatti un’unità inseparabile e lo stato di salute della madre costituisce un requisito indispensabile per un regolare sviluppo del feto. Da tutto ciò discende la necessità di investire nella corretta informazione agli operatori sanitari e ai cittadini sull’importanza di assumere i farmaci in gravidanza quando ritenuto necessario dal medico.

Il portale contiene più di 400 schede di approfondimento che illustrano le principali patologie ricorrenti e intercorrenti in gravidanza e offrono informazioni sui farmaci che è possibile assumere per curarsi, scegliendo in particolare quelli più sicuri (profilo beneficio/rischio più favorevole). Per le mamme è stato realizzato anche l’opuscolo “Guida al corretto uso dei farmaci in gravidanza”, scaricabile dal sito, che affronta le 31 patologie più rilevanti e fornisce consigli utili per il periodo che va da prima del concepimento alla gravidanza sino all’allattamento.
I contenuti scientifici sono stati elaborati da un Comitato Scientifico a cui hanno partecipato esperti delle Università di Ancona, Padova e Siena che hanno effettuato, in un lavoro durato più di due anni, una revisione delle evidenze scientifiche riguardanti i principi attivi disponibili per la cura delle patologie più comuni.

Attenzione particolare è dedicata anche alle patologie croniche e disabilitanti, in presenza delle quali è bene non prendere decisioni sull’interruzione della terapia senza aver prima consultato il proprio specialista. Interrompere le cure potrebbe infatti mettere a rischio se stessi e quindi il feto.
Esistono inoltre delle situazioni in cui sono necessarie delle terapie proprio per assicurare il benessere del feto. Uno di questi casi è rapprensetato dall'infezione da citomegalovirus congenito, che può essere trasmessa dalla madre al feto stesso, provocando gravissimi danni al nascituro. Anche in questo caso Aifa informa sulle possibilità terapeutiche, rappresentate dalle immunoglobuline specifiche assunte durante la gravidanza, attualmente considerate trattamento off label per questo tipo di patologia.

 

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