Stampa

Dalla collaborazione tra università e privato, un servizio utile anche per i pazienti affetti da malattie rare

Nel periodo 2013-2022 il mercato dell’e-Health italiano attirerà investimenti per 46 miliardi con l’obiettivo di migliorare nel suo insieme la prestazione sanitaria, contenendo la spesa sanitaria oppure, nella migliore delle ipotesi, ottimizzandone l’uso delle risorse a parità di costi. In sintesi ‘innovazione e sostenibilità’ un binomio che necessita di un approccio strategico e che diviene ancor più centrale in un contesto di malattie rare.

Con questi presupposti il problema dell’aderenza terapeutica gioca un ruolo essenziale ma, tuttavia, ancora non adeguatamente razionalizzato e affrontato. Il concetto di “cura” del paziente deve evolvere verso quello del “prendersi cura di” e pertanto l’attenzione non può più circoscriversi alla sola prestazione sanitaria ambulatoriale od ospedaliera, ma deve estendersi anche al domicilio del paziente.

Che l’aderenza terapeutica sia una problematica trasversale alle varie patologie lo dimostrano i dati ricavati dalla letteratura: De Moerloose et al (2008), in un’indagine condotta in cinque paesi europei sull’aderenza terapeutica in pazienti emofilici, hanno identificato quattro principali cause di non-aderenza: l’andamento dei sintomi, la dimenticanza, la mancanza di tempo e gli inconvenienti legati alla terapia; nei pazienti con fibrosi cistica l’aderenza è di circa il 50% (Eakin et al, 2013) ed è provato che il peggioramento dell’aderenza in questi pazienti sia associato a un incremento dei costi per il SSN (Quittner et al, 2014).

 

Più in generale, il recente rapporto OSMED 2013 sottolinea i bassi livelli di aderenza principalmente nel caso dei disturbi ostruttivi delle vie respiratorie, depressione e per i farmaci per la prevenzione del rischio cardiovascolare. Secondo l’OMS solo il 50% dei soggetti con malattie croniche prende i farmaci come prescritto (WHO, 2003) e i costi sociali annui per la non-aderenza in Europa sono di quasi 200.000 decessi prematuri con uno spreco di circa €125 miliardi (Friends of Europe’s Policymakers’ Debate, 2010), mentre negli Stati Uniti circa US$100 miliardi/anno sono dissipati in ricoveri eccessivi (NEHI, 2009). Il grado medio di aderenza decresce dal 69% nel momento della prima prescrizione al 43% in occasione dell’approvvigionamento successivo (Capgemini, 2011).

Tuttavia l’OMS sostiene che la non-aderenza è prevenibile e numerosi studi sottolineano che l’aumento del livello di aderenza è direttamente associato al miglioramento dello stato di salute con riduzione dei costi per il SSN (Optum, 2012).

Gli interventi più validi per monitorare e migliorare l’aderenza al trattamento farmacologico sfruttano soluzioni tecnologiche: dal semplice messaggio sms, alla comunicazione online, a soluzioni più complesse (Rinfret S, 2012; Zurovac D et al, 2011; Stockwell MS et al, 2012; Maddison R et al, 2011). Ma molti di questi sistemi vedono il paziente come un soggetto passivo. De Moerloose et al hanno evidenziato che per i pazienti emofilici la comunicazione via internet e le soluzioni tecnologiche in grado di facilitare il rapido trasferimento delle informazioni al medico curante siano ritenute in grado di aumentare l’aderenza.

In questo ambito si colloca Interactive Monitoring Service, l’innovativo servizio che l’azienda modenese FBCommunication, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Ferrara e un team internazionale di medici, ha messo a punto: un servizio integrato automatico che assegna al paziente un ruolo attivo. Esso contatta il paziente quando questi deve prendere il farmaco, nel caso di un serrato controllo dell’aderenza terapeutica, oppure con frequenza più diluita nel tempo, nel caso si voglia verificare in genere che questi stia seguendo la terapia oppure verificarne lo stato di miglioramento della qualità della vita percepita, oppure ancora per raccogliere parametri bioumorali (livelli pressori, glicemia ad es.). Il contatto può avvenire via telefono; oppure mediante i nuovi device Apple o Android; oppure, per il paziente allettato, FBCommunication ha adattato un device ad hoc da collocarsi sul comodino o portatile. Una voce umana preregistrata pone i quesiti ai quali il paziente risponde mediante tastiera (o touch screen). E il paziente può chiedere di essere richiamato dal suo medico entro 24 ore (mai come servizio di emergenza). Se invece non risponde, il sistema riprogramma il contatto e in caso di reiterata mancata risposta può inviare un messaggio di allerta al medico e/o al parente. Il sistema è medico-centrico: FBCommunication mai entra nel merito dell’indicazione terapeutica o interferisce nel rapporto medico-paziente. Per ogni medico è predisposta una pagina Web dedicata e protetta, sulla quale dovrà inserire i pochi dati necessari al fine di avviare il servizio per i pazienti selezionati, e sulla quale, in tempo reale, verranno registrate le risposte del proprio paziente.

Attualmente applicato, a livello locale, presso il Centro diretto dal prof. A.Craxì del Policlinico di Palermo, per monitorare i pazienti affetti da epatite C trattati con i nuovi inibitori della proteasi, così come, a livello nazionale, in ambito cardiovascolare per conto della Bayer Italia, questo servizio riduce il divario sociale essendo interamente gratuito per il paziente e chiedendo al paziente di adoperare la tecnologia che già usa correntemente.

La presenza di un board scientifico garantisce a FBCommunication di proporre una soluzione con solide basi scientifiche e in continuo aggiornamento per meglio servire il fabbisogno del paziente. Marc Miravitlles (Pneumology Department, Hospital Universitari Vall d’Hebron, Barcelona, Spain), che nel board si occupa dell’area delle malattie respiratorie ,in riferimento alla fibrosi cistica recentemente asseriva che “Interactive Monitoring Service is particularly useful for patients with rare pulmonary diseases such as pulmonary fibrosis, because it automatically reminds patients to take their medication and to stay on their medication regimen and simultaneously it monitors and records patients’ responses. With this system caregivers can treat their patients remotely, thus optimizing their ambulatory time and avoiding a busy waiting room and therefore patients with rare diseases can keep contact with reference centers avoiding unnecessary travelling”.

Per ulteriori informazioni http://www.fbcommunication.org/

Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni