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Quattrone, presidente Sin: “Diagnosi precoce determinante per rallentare la progressione delle patologie”

Si concluderà oggi a Cagliari il quarantacinquesimo congresso nazionale della Società italiana di neurologia. Il quartiere fieristico del capoluogo sardo è stato animato per quattro giorni da oltre duemila specialisti provenienti da tutte le Regioni d'Italia. L'importante appuntamento ha permesso di fare il punto sulle innovazioni in campo terapeutico, sulla ricerca scientifica e sui nuovi prodotti messi in commercio dalle aziende farmaceutiche. È la prima volta che la Sin convoca i suoi stati generali in Sardegna, una scelta che non deve apparire casuale. L'Isola rappresenta infatti una delle zone del pianeta in cui è più alta l'incidenza della sclerosi multipla.


Le decine di sessioni di aggiornamento e confronto hanno permesso di affrontare tutte le tematiche neurologiche, dalle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson fino ai disturbi complessi come le cefalee. “Le malattie neurologiche sono in costante aumento soprattutto a causa dell'invecchiamento della popolazione”, queste le parole del presidente della Sin, Aldo Quattrone. “In Italia la demenza colpisce un milione di persone, di cui 600.000 affetti da Alzheimer e 200.000 pazienti affetti da Parkinson. Ci sono poi 930.000 persone costrette a convivere con gli effetti invalidanti di un ictus, patologia che ogni registra 250.000 nuovi casi. Sono invece 60.000 i pazienti affetti da sclerosi multipla, circa un caso ogni mille abitanti”. “La ricerca in campo neurologico tende sempre di più verso metodiche innovative di diagnosi precoce della malattia neurodegenerativa – ha proseguito Quattrone, rettore dell'Università di Catanzaro – Spesso è solo intervenendo agli esordi della malattia con un trattamento precoce che si ottiene un forte rallentamento nella progressione della malattia. Molti degli studi su questo fronte sono stati al centro dei dibattito ospitati qui a Cagliari”.

Maria Giovanna Marrosu, direttrice della clinica neurologica dell'Università di Cagliari, ha ricordato le nuove sfide nell'approccio all'assistenza ospedaliera. Il futuro delle terapie passerà anche dallo sviluppo di protocolli sempre meno invasivi per il paziente.

Durante la cerimonia inaugurale sono stati illustrati alcuni dati sulla qualità della ricerca scientifica svolta in Italia. Medici e scienziati italiani primeggiano a livello mondiale per quanto concerne il numero di pubblicazioni, una grande quantità di studi che non porta però alla registrazione di un alto numero di brevetti. Un trend inverso rispetto a quello degli Stati Uniti, dove si concentrano gli sforzi sulla ricerca di altissima qualità. Anche in Italia potrebbe quindi essere necessario un deciso cambio di passo.

 

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