È la fotografia che emerge dal congresso SINPIA in corso di svolgimento a Pisa
Gli strumenti per la diagnosi precoce e per offrire le migliori terapie a bambini e adolescenti con disturbi e malattie che hanno un risvolto a livello di disabilità intellettiva, schizofrenia, ritardo mentale, disturbi neuro-psicologici e dell’apprendimento – come ad esempio la dislessia – sono in grande sviluppo. In questo la neuropsichiatria infantile italiana in poco tempo ha bruciato ogni tappa, utilizzando quanto di meglio produce la più autorevole ricerca scientifica internazionale e la più avanzata diagnostica. Eppure non tutti i pazienti con questi disturbi hanno le stesse opportunità di giovarsi di queste nuove frontiere della scienza. I neuropsichiatri infantili si scontrano infatti con disomogeneità regionali che non riconoscono ai bambini e agli adolescenti con queste patologie pari livelli assistenziali in tutte le zone d’Italia. Ombre che non garantiscono a tutti piccoli pazienti le stesse chance in termini di prevenzione, diagnosi precoce e continuità assistenziale in età evolutiva ed ancor più una volta arrivati alla maggiore età. E’ quanto emerge dal venticinquesimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), in corso a Pisa fino al 14 maggio.
L’appuntamento nazionale, organizzato dai Presidenti Renzo Guerrini e Giovanni Cioni con la Presidenza onoraria di Pietro Pfanner, per la presenza dei più autorevoli esperti internazionali, sta superando i confini italiani. Numerosa è anche la presenza dei giovani specializzandi e ricercatori (quasi 200) che contribuiscono con interessanti comunicazioni.
Due i temi forti che caratterizzano il Congresso SINPIA 2011.
Il primo è la straordinaria evoluzione che la ricerca scientifica e la diagnostica per immagini e genetica stanno offrendo per comprendere, prevenire e curare i disturbi neurologici come le epilessie, malattie psichiatriche come l’autismo, la disabilità intellettiva, la Molteplici sono i progressi che questa disciplina ha compiuto negli ultimi anni, a partire dall’uso delle neuroimmagini, ossia le tecnologie di Risonanza Magnetica ad alto campo (presto fino a 7 Tesla) per lo studio dello sviluppo cerebrale e della plasticità cerebrale, per arrivare alle più recenti e innovative ricerche della neurogenetica, ovvero il sequenziamento dell’intero genoma e le tecniche di Array ad altissima risoluzione (alterazioni quantitative del DNA).
Il secondo tema è il contesto organizzativo nazionale: proprio su questo oggi verrà presentato il Libro Bianco dei Servizi di Neuropsichiatria infantile in Italia. Un ‘dossier’ che fissa la ‘fotografia’ che la SINPIA ha fatto ai modelli organizzativi esistenti nel nostro Paese. Un’istantanea all’organizzazione sanitaria e riabilitativa italiana deputata ad assistere bambini e adolescenti con queste malattie complesse, spesso somma di malattie rare e dall’elevata incidenza nella popolazione. La fotografia che ne esce evidenzia alcuni elementi critici: disomogeneità della rete a livello regionale (addirittura in alcune regioni non è stato possibile attuare l’indagine complessiva), sovrapposizione della riabilitazione dell’adulto con quella del bambino, carenza di prevenzione e diagnosi precoce in alcune realtà.
“I nostri bambini hanno patologie che li accompagneranno in tutta la loro vita - spiegano gli organizzatori. - Dare loro precocemente un buon livello di cure significa incidere positivamente nel loro grado di autonomia e nella qualità della loro esistenza. Non consentire loro di avere questo grado di vita e di autonomia, significa far gravare un costo maggiore alla società. E’ un aspetto di cui tutte le Regioni d’Italia devono prendere coscienza”.