Poco tempo fa, sia l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) che la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) avevano deliberato separatamente sulla limitazione della brevettabilità delle scoperte basate su cellule staminali embrionali umane (CSEU).
Sebbene i casi fossero di natura diversa, entrambe le autorità hanno confermato il divieto di concedere brevetti per qualsiasi prodotto, come le cellule staminali embrionali, che possa essere ottenuto esclusivamente tramite la distruzione di embrioni umani, indipendentemente dal come, quando o dove la distruzione abbia luogo.
Un editoriale pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology descrive i casi relativi a domande di brevetti sulle CSEU presentate da Brüstle alla CGUE e da Wisconsin Alumni Research Foundation and Technion all'EPO e nota che le sentenze relative a questi casi, in linea generale, non favoriscono la brevettabilità delle invenzioni che si basano sulla distruzione delle CSEU, indipendentemente dal come, quando o dove la distruzione abbia luogo. L’articolo illustra, inoltre, gli aspetti positivi e negativi dell’esclusione dei brevetti sulle CSEU e propone dei suggerimenti per le imprese che investono nella ricerca sulle CSEU.
In ogni caso, a dicembre dello scorso anno, la CGUE ha ribaltato la decisione di vietare la brevettabilità delle cellule staminali derivate da ‘partenoti’ (ovuli fecondati chimicamente): in questo modo la International Stem Cell Corporation ha ottenuto i brevetti per i metodi che consentono di generare tessuto corneale da cellule staminali embrionali prodotte da cellule uovo, od ovuli, attraverso la partenogenesi.
Sempre la rivista Nature Biotechnology descrive la situazione attuale dei brevetti sulla proprietà intellettuale che circonda la tecnologia CRISPR-Cas9. CRISPR è l’acronimo per brevi ripetizioni palindromiche regolarmente intervallate raggruppate, che utilizza un RNA guida, mentre la Cas9 nucleasi è una nuova tecnologia di editing del genoma che ha mostrato un potenziale terapeutico nelle linee cellulari e nei modelli animali per le malattie monogeniche e il cancro. I ricercatori e le aziende farmaceutiche sono molto interessate a perseguire la realizzazione di questa tecnologia versatile ed efficace per scoprire il suo potenziale di sviluppo di farmaci per malattie comuni e orfane. Se il Broad Institute e il Massachusetts Institute of Technology (denominato brevetto Zhang) hanno ricevuto i diritti di brevetto per CRISPR-Cas9 negli Stati Uniti, l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) non ha ancora raggiunto un risultato concreto in questa materia. L'autore dell’articolo ritiene che ci vorranno dai 3 ai 5 anni circa affinché l’EPO emetta il suo giudizio ed è probabile che ci sarà più di un brevetto specifico in Europa, portando ad una proliferazione di brevetti commercialmente poco attraenti.
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