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Abano Terme (Padova) – Dal 12 al 14 giugno, si sono tenuti ad Abano Terme la 25a Edizione dei Giochi Nazionali Trapiantati e la 22 dei Giochi Nazionali Dializzati organizzati dall’ ANED – e ANED Sport - Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto - Onlus in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e il CONI. Il weekend ha visto atleti trapiantati di ogni organo ed età e pazienti dializzati, provenienti da tutte le regioni d’Italia, gareggiare tra di loro per dimostrare il miglioramento della qualità di vita che è possibile raggiungere grazie ad un trapianto. Gli atleti si sono confrontati nelle specialità sportive di atletica leggera, nuoto, ciclismo, volley, tennis, tennis da tavolo, bocce.

“Lo scopo dei Giochi è  di promuovere la terapia del trapianto e della donazione  e consolidare l'attività sportiva delle persone affette da insufficienza renale cronica in trattamento dialitico e dei trapiantati di organi e tessuti, favorendone, attraverso lo sport, il recupero sociale e clinico nonché il miglioramento della qualità di vita”, ha dichiarato Valentina Paris, presedente dell’ANED.

Il dottor Alessandro Nanni Costa, Direttore del centro Nazionale Trapianti, ha sottolineato che“praticare attività sportiva rappresenta, per molti trapiantati, un percorso di recupero e benessere, ma anche un mezzo per testimoniare al pubblico l’efficacia del trapianto. Il Centro Nazionale Trapianti ha voluto verificare scientificamente l’efficacia dell’attività fisica e sportiva sui pazienti trapiantati, attraverso test e analisi specifiche. Abbiamo dimostrato, ad esempio, che la funzionalità di un rene trapiantato durante uno sforzo fisico è uguale a quella di una persona non trapiantata”.
Trattandosi della venticinquesima edizione, diversamente dal passato, oltre ai pazienti hanno partecipato alle gare anche medici e personale infermieristico. Un confronto sportivo che è anche il segno concreto dei benefici che i pazienti possono raggiungere e della calda  partecipazione di coloro che lavorano tutti i giorni a fianco ai malati.
Un dato significativo arriva dal Centro Nazionale Trapianti: nei primi mesi di quest’anno si è assistito ad un incremento del 20% delle donazioni di organo da vivente. La Regione del Veneto da questo punto di vista è sicuramente un modello per il Paese portando avanti una intensa azione a sostegno delle attività di trapianto renale da donatore vivente consanguineo e non.

“In questo settore la già elevata attività svolta nel 2014 (71 trapianti) registra, nei primi 5 mesi dell’anno, un ulteriore incremento con i 40 trapianti effettuati dal 1 gennaio 2015”, ha dichiarato il Dottor Claudio Rago – Coordinatore trapianti – Regione Veneto .  “L’inadeguatezza della offerta – prosegue -  rispetto alla domanda, in questo specifico settore della medicina, è un dato di realtà notorio che determina  lunghi tempi di attesa. E’ quindi centrale individuare e promuovere ogni azione volta ad incrementare la donazione di organi da cadavere e da vivente”. Il Veneto sostiene e coordina, attraverso i propri 23 coordinamenti ospedalieri per i trapianti e i 5 centri chirurgici di rene, le attività di trapianto da donatore cadavere, rivolte ai soggetti adulti e pediatrici.  Ai Giochi parteciperanno anche i bambini trapiantati presso Il Centro di Trapianto di rene  pediatrico  di Padova , accompagnati dalla dottoressa  Luisa  Murer, Responsabile UOSD Nefrologia Pediatrica, Dialisi e Trapianto- Dai di salute della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedaliera - Università Padova. “La malattia renale cronica sottopone i bambini, a volte fin dalla nascita, a  percorsi clinici estremamente lunghi e faticosi con numerosi ricoveri, terapie ed interventi. Ma soprattutto  rischia di influire negativamente sulla crescita e sulla qualità della vita del bambino e della sua famiglia dovendo, in seguito alle necessità assistenziali cliniche, rinunciare spesso ad una vita “normale” e ad  esperienze sociali e comunitarie” ha  dichiarato la Murer, “ Il  trapianto di rene, pre-emptive (prima di iniziare la dialisi) , rappresenta la  rinascita della vita  se   il bambino, con i suoi genitori, è stato   accompagnato  lungo un cammino di  cura globale.  L'equipe medica, chirurgica e sanitaria deve condividere infatti  il percorso del bambino, insieme a un team multidisciplinare di  psicologi, nutrizionisti, sociologi, educatori, insegnanti e… anche allenatori sportivi. Giocare la vita  insieme per crescere insieme!”
Nel nostro Paese sono oltre 50.000 i malati, tra cui i bambini,  che per continuare a vivere devono sottoporsi a dialisi, un trattamento di depurazione  extracorporea del sangue per tre volte la settimana per 4-5 ore. Oltre 4.000 pazienti eseguono il trattamento dialitico peritoneale a domicilio. 22.000 sono invece le persone che si sono sottoposte a trapianto e che, grazie al dono ricevuto, hanno riacquistato una buona qualità di vita.

La scelta della donazione di un organo non è facile, “quando perdiamo una persona amata è difficile, in un momento di sofferenza così profonda, pensare agli altri, pensare a qualcun altro che è malato e che, con  un nuovo organo, potrà avere una nuova vita,” ha commentato il Professor Rigotti, Direttore UOC Trapianti Rene e Pancreas - Azienda Ospedale-Università di Padova “proprio per questa difficoltà è importante che sempre di più le persone possano esprimere in vita la loro volontà in merito alla donazione degli organi.” Il Centro Nazionale Trapianti, il Coni, la Presidenza della Regione del Veneto, la Provincia di Padova, il Comune di Abano Terme hanno patrocinato l’iniziativa.

“Siamo molto orgogliosi di poter ospitare ad Abano terme un evento sportivo che porta con se questo messaggio grande di solidarietà. Imparare a donare senza aspettarsi nulla in cambio è una delle espressioni eticamente più elevate degli esseri umani. Con questi Giochi anche noi,  come comunità di Abano Terme, abbiamo avuto la possibilità di dare il nostro contributo alla diffusione di questo messaggio”, ha dichiarato il dottor Luca Claudio, Sindaco di Abano Terme.

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