Rispondere efficacemente al crescente bisogno di salute della popolazione con risorse sempre più scarse. Sta in questa dicotomia la difficoltà dei sistemi sanitari moderni di fronte alle sfide della cronicità, e la risposta può venire solamente da un’allocazione efficiente delle risorse disponibili. Per affrontare questa sfida nell’ambito delle malattie respiratorie croniche è nato il Progetto BREATHs (Building REsearch and Alliances for Respiratory Tract in Healthcare systems), nato grazie alla partnership tra GSK e HTA Italia.
L’obiettivo dell’iniziativa è sviluppare una serie di ricerche che, partendo dall’analisi del ruolo degli pneumologi, portino all’ottimale integrazione delle competenze in pneumologia, ad aumentare la presenza dello specialista sulla governance delle patologie croniche in un’ottica multidisciplinare di Medicina di Popolazione, sinergica con le altre professionalità cliniche e la medicina di sanità pubblica. Il tutto attraverso strumenti studiati su misura, gruppi di lavoro specifici che offrano agli specialisti la possibilità di essere ancora più preparati sul management e sulle politiche sanitarie, sulla valutazione economica delle tecnologie in rapporto all’economia sanitaria, alla comunicazione in sanità.
“Sicuramente l'obiettivo principale del BREATHs – sostiene GSK - é quello di stimolare l'attivazione di reti, sistemi e percorsi di presa in carico delle patologie respiratorie croniche in tutte le Regione Italiane rappresentate nei vari tavoli di lavoro che partiranno da oggi. Ė ormai dimostrato infatti che la presa in carico dei pazienti con patologie respiratorie riduca la frequenza di ospedalizzazioni è quella di re-ospedalizzazione a seguito di riacutizzazione, migliorando gli indicatori di appropriatezza sia clinica (aderenza al trattamento) che economica (riduzione della spesa sanitaria associata)".
“La Roadmap Respiratoria Europea divulgata dalla European Respiratory Society (ERS) considera fondamentale lo sviluppo di nuove competenze per sostenere il ruolo e rinnovare l’identità della Pneumologia nella società moderna per rispondere efficacemente al bisogno di salute emergente in ambito respiratorio – spiega il prof. Francesco Blasi Direttore del Dipartimento di Fisiopatologia Medico-chirurgica e Trapianti, Università degli Studi di Milano e Referente Scientifico del BREATHs - Questo Progetto rappresenta in tal senso un’iniziativa di grande impatto per portare la pneumologia ad acquisire conoscenze gestionali e di politica sanitaria per potersi integrare al meglio nei modelli di offerta assistenziale, sempre più orientati alla gestione di percorsi diagnostico-terapeutici integrati e poter contribuire al contenimento dei costi ed alla ottimizzazione della gestione delle patologie respiratorie superando le logiche ancorate all’erogazione delle singole prestazioni specialistiche”.
A dare ragione dell’importanza di BREATHs ci sono i dati epidemiologici ed economici riferiti alle patologie croniche delle vie respiratorie. Queste rappresentano in Italia la terza causa di morte, responsabili di 39.949 decessi (6,8% del totale), di cui 22.329 tra gli uomini e 17.620 tra le donne (Istat, 2009), con un trend costantemente crescente nei prossimi decenni, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione. Per quanto riguarda l’impatto sulla popolazione, siamo di fronte a quadri dalla prevalenza estremamente elevata. La Bpco (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) interessa dal 4,0% al 6,7% della popolazione e per l’asma si arriva a circa il 6,1%, con le conseguenti ricadute assistenziali. E sul fronte dei costi? Una analisi del cost of illness condotta per lo scenario italiano evidenzia come, complessivamente, i costi risultino compresi tra €1.440.125.586 e € 15.025.932.851 annui nei diversi scenari di interesse (comportando un peso percentuale sul totale che varia dall'1% al 14%).
“Lo pneumologo rappresenta il punto chiave dell’assistenza a questi pazienti, anche in una logica di integrazione con le altre specialità, come “fulcro” degli interventi di prevenzione, diagnosi, cura e monitoraggio di queste malattie – conclude l’azienda - BREATHs è la prima iniziativa nazionale orientata alla creazione di “valore” in sanità attraverso il miglioramento delle competenze degli pneumologi italiani e del funzionamento del sistema assistenziale legato alle patologie respiratorie: in termini di gestione clinica e capacità di leadership, nonché della gestione delle risorse e della riorganizzazione dell’assistenza sulla base di una logica di sistemi, reti e percorsi. L’obiettivo è migliorare, grazie al lavoro e dell’enpowerment dei protagonisti dell’assistenza, la gestione delle malattie dell’apparato respiratorio croniche che già oggi una pressione molto forte su pazienti, operatori mettendo a repentaglio la qualità dei risultati assistenziali e la tenuta dei servizi”.