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Esigenza di una maggiore formazione e informazione sul tema biosimilari, necessità di interventi mirati al miglioramento di trasparenza ed etichettatura, un’azione finalizzata al potenziamento del processo di farmacovigilanza, un ruolo preminente di indirizzo e coordinamento da parte del Ministero della Salute e dell’AIFA per mettere ordine negli interventi delle singole regioni sulla materia, nell’ottica di garantire la più ampia autonomia prescrittiva da parte del medico, a cui il paziente si affida.

Questi gli elementi salienti emersi da un sondaggio inedito realizzato da Quotidiano Sanità che ha coinvolto 30 Società scientifiche e Associazioni dei pazienti sul tema “Biosimilari: una scelta informata”.
 
Nel dettaglio l’indagine ha evidenziato come ci sia una elevata percezione di una grave carenza informativa da parte delle Associazioni dei Pazienti - 93% degli intervistati -, con percentuali molto significative – 59% - anche tra le Società Scientifiche. Il 100% degli intervistati ritiene che la scelta terapeutica di un farmaco biosimilare, al pari di qualsiasi altro farmaco, debba essere il frutto di una scelta consapevole e informata.
Più dell’80% delle Società Scientifiche ritiene utile ai fini informativi che il farmaco sia identificato come biosimilare ed è favorevole ad includere informazioni in scheda tecnica sull’iter specifico seguito dallo stesso. Il 100% delle Associazioni dei Pazienti è d’accordo nell’individuare il farmaco come biosimilare all’interno del foglietto illustrativo.
 
Per quanto riguarda la farmacovigilanza il 64% delle Società Scientifiche e il 55% delle Associazioni dei Pazienti rilevano un generale buon funzionamento della rete di segnalazione, che però necessiterebbe di una maggiore accessibilità e una migliore pubblicizzazione dei risultati.
 
In tema di trasparenza il 76% delle Società Scientifiche e il 92% delle Associazioni dei Pazienti ritengono utile una nomenclatura distintiva per tutte le tipologie dei farmaci biologici, inclusi i biosimilari.
 
Per quanto riguarda i provvedimenti regionali, l’80% circa delle Società Scientifiche e delle Associazioni dei Pazienti hanno sottolineato come il sistema di regolazione possa rappresentare un limite all’autonomia prescrittiva del medico, con una possibile limitazione della libertà di scelta tra una pluralità di principi attivi, arrivando anche a condizionare il diritto alla continuità terapeutica.
 
In questa ottica, il 100% degli intervistati auspica un maggior ruolo di coordinamento e di indirizzo del Ministero della Salute e dell’AIFA sui provvedimenti regionali in materia.
 
I risultati dell’indagine costituiscono elemento di discussione delConvegno nazionale “Biosimilari: una scelta informata” organizzato da Quotidiano Sanità presso l’Auditorium del Ministero della Salute.
L’appuntamento si inserisce nella cornice della European Biotech Week manifestazione nata nel 2013 su iniziativa di EuropaBio e coordinata e promossa a livello nazionale da Assobiotec, l’Associazione Nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica.

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