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Un gruppo di esperti nel campo delle malattie rare propone dei criteri per evitare i conflitti di interesse

AMSTERDAM (PAESI BASSI) – Nel primo trimestre del 2016 l'Unione Europea dovrebbe lanciare un bando di interesse per l'istituzione delle reti europee di riferimento (ERN). Queste sono destinate a migliorare la cura dei pazienti con malattie rare o a bassa prevalenza in tutta l'Unione Europea, facilitando tra l'altro la condivisione di esperienze e conoscenze e lo sviluppo di protocolli e linee guida.

Il ruolo dell'industria all'interno delle reti, però, preoccupa un gruppo di esperti nel campo delle malattie rare, che hanno reso nota la loro presa di posizione con un articolo pubblicato sull'Orphanet Journal of Rare Diseases.
L'industria infatti, soprattutto quella farmaceutica, attualmente finanzia la cura, la ricerca e molte delle attività che entreranno a far parte del core business delle reti. Esempi di tale sostegno sono la messa a punto di percorsi di cura, studi e linee guida terapeutiche, oltre al supporto alla formazione continua in medicina (ECM).
“Se da una parte queste iniziative hanno portato a volte preziosi contributi alla cura del paziente, hanno anche sollevato preoccupazioni circa la crescente partecipazione e il ruolo di primo piano del settore nei programmi che dovrebbero essere di esclusiva competenza degli operatori sanitari”, scrivono gli esperti. “In futuro, al fine di evitare ogni ipotesi di un'inopportuna commistione fra gli interessi della sanità pubblica e di quella privata, l'industria non dovrebbe essere direttamente coinvolta nel finanziamento o nella configurazione iniziale delle reti ERN”.

Le reti ERN dovrebbero rappresentare un'opportunità unica – per gli operatori sanitari e per i pazienti – di condurre queste attività in modo indipendente. Tuttavia, attualmente i costi per le attività della rete non sono coperti da fondi UE e vengono pertanto esplorate fonti alternative di finanziamento. Inoltre, ad oggi, la Commissione Europea non è stata esplicita sul modo in cui l'industria sarà coinvolta nelle reti.
“Noi crediamo – continuano gli specialisti – che il finanziamento pubblico e una politica di conflitto di interessi siano necessarie a livello di ERN, dei Centri di Competenza, degli operatori sanitari e delle organizzazioni di pazienti, con l'obiettivo di mantenere l'integrità scientifica e l'indipendenza. È necessaria un'attenzione specifica per quanto riguarda lo sviluppo di linee guida di pratica clinica”.

I medici propongono dei criteri per una struttura trasparente, che potrebbero essere utilizzati come linee guida per il futuro assetto delle reti. Gli elementi principali sono una forte governance, con un Comitato di Garanti, il cui compito sarà quello di monitorare le attività e fare in modo che l'indipendenza sia mantenuta, e un insieme ben definito di criteri per i Centri di Competenza e i loro membri. Le reti dovrebbero, inoltre, chiedere l'approvazione ai gruppi di lavoro indipendenti già esistenti.
Dopo che le reti saranno state istituite, potranno interagire con l'industria per progetti chiaramente descritti, incentrati sulla ricerca di base. Per consentire un assetto indipendente delle reti, la Commissione Europea dovrebbe infine sviluppare una strategia per il finanziamento pubblico nel più breve tempo possibile.

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