Gli iscritti alla “Gestione pubblica” possono godere di un bonus se convivono con un malato raro disabile
L'Inps ha prorogato il progetto “Home care premium”. Chi assiste un familiare anziano o un disabile può richiedere il riconoscimento di un bonus che va da un minimi di 400 euro al mese a un massimo di 1.200. Misura ottenibile anche dai dipendenti che assistono un malato raro convivente che abbia una disabilità riconosciuta in base alle legge 104 del 1992. Convivenza che comprende quindi il coniuge e il figlio dell'iscritto Inps. Lo stesso vale per i malati rari figli di pensionati deceduti. Il beneficio può inoltre essere richiesto da tutori e amministratori di sostegno di malati rari figli di lavoratori e pensionati.
Attenzione però: l'iniziativa è riservata ai soli iscritti o pensionati della gestione pubblica. Lo spettro d'azione è quindi riservato ai soli pensionati o dipendenti pubblici e ai loro familiari o orfani. La somma massima può essere ottenuta solo in presenza di redditi annuali inferiori a 8.000 euro. La consistenza della misura varia infatti in base al grado di invalidità del beneficiario dell'assistenza e al reddito del richiedente. Il bando dispone poi l'assegnazione di un trattamento integrativo che può arrivare fino a un massimo di 2400 euro, importo che, in ogni caso viene concesso in base alla valutazione dello specifico percorso assistenziale che il beneficiario deve seguire.
Il bando, inizialmente partito in via sperimentale solo per il 2015, è stato prorogato dall'Istituto di previdenza fino al 30 giugno 2016. La presentazione della domanda dovrà avvenire per via telematica sul sito ufficiale dell’INPS, previa richiesta, se il soggetto non ne è in possesso, del Pin Inps necessario per accedere a tutti i “Servizi online”. La persona non autosufficiente (anziano o disabile) deve fare richiesta di iscrizione alla banca dati dell’INPS come dipendente pubblico o pensionato o familiare di dipendente pubblico (ex gestione INPDAP). Al momento della presentazione della domanda, il richiedente deve aver già presentato una Dichiarazione Unica Sostitutiva per consentire l’acquisizione dell'ISEE sociosanitario del nucleo familiare di cui fa parte anche il beneficiario del Bonus. Ad ogni modo, la dichiarazione potrà sempre essere ottenuta presentando la documentazione necessaria all'INPS o qualunque Centro di assistenza fiscale (Caf) o patronato.
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