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Screening neonatale per la SMA e tutela e lavoratori fragili: presentate due interrogazioni parlamentari

Il Sen. Mazzella chiede risposte ai Ministri Schillaci e Calderone su due temi di estrema importanza

Mercoledì 12 aprile il Senatore Orfeo Mazzella (M5S), membro della X Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), ha presentato quale primo firmatario due interrogazioni parlamentari, l’una indirizzata solo al Ministro della salute, l’altra anche al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Parliamo di due tematiche estremamente delicate e urgenti: l’estensione dello screening neonatale esteso e l’inserimento della SMA nel panel delle patologie rare indagate, e il ripristino del diritto allo smart working per persone in condizione di fragilità causate da patologie rare e croniche.

Sma: un’interrogazione per chiederne l’inserimento tra le patologie da ricercare con lo screening neonatale esteso

Lo screening neonatale è uno strumento importante per la diagnosi precoce di malattie che, altrimenti, potrebbero portare a un esito infausto o a gravi disabilità. L’Italia, insieme agli Stati Uniti, è il Paese dove alla nascita si ricercano più patologie.

Nel testo dell’interrogazione si legge infatti che ‘l'Italia è il Paese con la politica di screening neonatale più avanzata a livello europeo e la seconda a livello mondiale (dopo gli Stati Uniti), come definito ai sensi della legge n. 167 del 2016 e ai successivi aggiornamenti e decreti attuativi; la legge n. 167 ha stabilito l'inserimento dello screening neonatale esteso (SNE) per le malattie metaboliche rare nei nuovi livelli essenziali di assistenza così da garantire lo screening a tutti i nuovi nati; lo screening neonatale esteso, attualmente, comprende 49 malattie metaboliche ereditarie e la legge di bilancio per il 2019 (articolo 1, comma 544), che ha modificato la legge n. 167 del 2016, ha esteso lo screening neonatale alle malattie neuromuscolari genetiche, alle immunodeficienze congenite severe, alle malattie da accumulo lisosomiale e ha stabilito l'aggiornamento periodico dell'elenco delle malattie da sottoporre a screening; ha stabilito, inoltre, la revisione periodica, almeno biennale, della lista delle malattie da ricercare attraverso lo screening neonatale; con il decreto del viceministro della salute 17 settembre 2020 è stato istituito, presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, il gruppo di lavoro SNE’.

Nonostante il parere positivo espresso dal gruppo di lavoro Screening neonatale esteso, […], in merito all'introduzione dell'atrofia muscolare spinale nel panel dello screening neonatale,  non è stato ancora emanato alcun decreto, da parte del Ministero della Salute, per rendere ufficiale l'inserimento di questa patologia all'interno del panel nazionale.

Le richieste al Ministro Schillaci

In assenza di un decreto di aggiornamento del panel nazionale, tante Regioni, consapevoli del valore di questa misura, si sono mosse in maniera autonoma, con conseguente disparità di trattamento a seconda della Regione di nascita. Pertanto, il Sen. Mazzella ha chiesto al Governo

di sapere:

Di recente, sullo stesso tema, anche l’On. On. Ilenia Malavasi (PD) ha chiesto delucidazioni al Ministro Schillaci.
Clicca qui per leggere il nostro approfondimento.

Lavoratori fragili: un’interrogazione per chiedere il ripristino delle tutele

La definizione della categoria di “lavoratori fragili” è stata affidata a un Decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio del 2022, contenente la lista delle patologie e delle condizioni croniche che, di fatto, danno diritto allo smart working.

In sintesi la lista si restringe a:

Per i pazienti affetti da queste patologie e per le lavoratrici e lavoratori dipendenti del settore privato, con figlie e figli di età inferiore a 14 anni, l’accesso prioritario allo smart working è stato ufficialmente prorogato fino al 30 giugno 2023.

Nel testo dell’interrogazione si legge che ‘ a parere degli interroganti, è discriminante tutelare solo ed esclusivamente i lavoratori fragili che per mansione sono compatibili con lo smart working, lasciando privi di sostegno quei lavoratori che per mansione non possono usufruire del lavoro agile, come ad esempio i commessi, i cassieri, gli infermieri, gli insegnanti, gli autisti eccetera;

occorre tutelare tutti i lavoratori fragili, senza alcuna distinzione: il malato di cancro in terapia salvavita che svolge una mansione compatibile con il lavoro agile deve essere tutelato al pari di un malato di cancro in terapia salvavita che svolge una mansione incompatibile con il lavoro agile, atteso che entrambe le figure lavorative recano la stessa patologia’.

Le richieste ai Ministri Schillaci e Calderone

Riportando l’attenzione sul tema della fragilità, l’interrogante ha chiesto di sapere:

 

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