Eucerd: meglio la privacy o l’essere invisibili come i malati rari?
UE - A oltre un anno dalla presentazione delle proposte della Commissione europea di un nuovo quadro giuridico in materia di protezione dei dati, la situazione complessiva risulta ancora poco definita. Il "pacchetto", presentato il 25 gennaio 2012, comprende un Regolamento che andrà a sostituire la direttiva 95/46/CE, e una Direttiva che dovrà disciplinare i trattamenti per finalità di giustizia e di polizia (attualmente esclusi dal campo di applicazione della direttiva 95/46/CE).
Il "pacchetto protezione dati" dovrà essere adottato attraverso la procedura di co-legislazione, che vede il contributo paritario del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea. Entrambe le istituzioni stanno per terminare quella che viene definita "prima lettura" dei due testi e sono sul punto di presentare le rispettive proposte emendative.
EUCERD, European Union Committee of Experts on Rare Diseases, ha recentemente espresso grande preoccupazione riguardo il progetto di Relazione di Jan Philipp Albrecht su General Data Protection Regulation. Pare infatti che per l’UE “Il trattamento dei dati sensibili a fini di ricerca storica, statistica e scientifica non sia così urgente o inderogabile”.
Le modifiche all’attuale normativa europea sul trattamento dei dati sensibili potrebbero quindi mettere a rischio il delicato ambito della ricerca scientifica per le malattie rare.
Se questo rapporto fosse adottato limiterebbe fortemente l’utilizzo dei dati provenienti dalle ricerche cliniche, dati che nel campo delle malattie rare sono fondamentali. Anche se include un emendamento che consente l’utilizzo dei dati una volta ottenuto il consenso informato il rapporto potrebbe limitare fortemente la costituzioni di registri di patologia.
Il Rapporto consente l’uso dei dati anonimizzati nei casi di “interesse pubblico eccezionalmente elevato”, e ottenere tale status per ogni ricerca su patologia rara sarà probabilmente piuttosto impegnativo.