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Il premio Nobel per la medicina 2012 punta il dito sulle decisioni del Ministro Balduzzi

Shinya Yamanaka, premio Nobel per la medicina 2012, ha duramente criticato le recenti scelte del Ministero della Sanità Italiano in merito alla ‘vicenda Stamina’. Yamanaka, presidente Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr) e grande esperto di cellule staminali (il Nobel gli è stato assegnato per la scoperta delle staminali pluripotenti indotte), ha affermato che “la decisione di somministrare un trattamento non dovrebbe essere presa al di fuori di una sperimentazione clinica controllata, senza dati sulla sicurezza e l’efficacia".


La ISSCR ha espresso la propria preoccupazione  con uno statement, un atto scritto ufficiale con la quale prende posizione. “Siamo vicini ai pazienti con malattie incurabili – premette Yamanaka -, tuttavia, non ci sono sufficienti ragioni per ritenere che questi pazienti possano beneficiare di una terapia a base di staminali mesenchimali”.
Le staminali mesenchimali sono la tipologia utilizzata da Vannoni, ma non è ancora stato provato che siano in grado di indurre miglioramenti su pazienti affetti da patologie neurologiche.

La recente decisione annunciata dal ministro italiano della Salute, che autorizza la somministrazione di cellule descritte come staminali mesenchimali a pazienti con disturbi neurologici ha sollevato i timori della comunità scientifica internazionale. In letteratura scientifica non c’è una chiara evidenza che le staminali mesenchimali abbiano una qualche capacità di migliorare condizioni di tipo neurologico, né esiste un’evidenza convincente, ottenuta in trial clinici, che questo tipo di cellule possa offrire benefici a pazienti neurologici”.

“L’Isscr ritiene – prosegue la nota - che le cure compassionevoli e innovative siano importanti, ma trattamenti non testati dovrebbero essere offerti fuori dai trial clinici solo in circostanze limitate, laddove ci sia una fondata ragione teorica per credere che i pazienti possano trarne beneficio.”
Yamanaka è però irremovibile sulla sua posizione: “ Questa eccezione non giustifica la commercializzazione di terapie senza prova. I principi dell’etica medica e i regolamenti sono stati sviluppati attraverso i decenni proprio per rispondere alle istanze dei pazienti che avevano riportato dei danni durante le sperimentazioni sull’uomo.”
Se è vero dunque che le cellule staminali rappresentano una grande promessa per il trattamento di moltissime patologie, è altrettanto vero che sono necessari anni di studi e sperimentazioni cliniche, per garantire a ogni paziente di essere sottoposto a un trattamento sicuro.

"L’entusiasmo riguardo alle potenzialità terapeutiche di queste cellule  - conclude la nota - ha determinato anche una certa confusione tra i pazienti che lottano contro malattie incurabili. La Isscr è quindi preoccupata che trattamenti cellulari inadeguatamente sperimentati vengano commercializzati nel mondo a pazienti e famiglie, senza che vi siano le garanzie necessarie ad assicurare efficacia e sicurezza".

 

Leggi qui lo statement dell'ISSCR in versione intergrale.

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