ROMA - I componenti della nuova legislatura sembrano non aver dimenticato che - come ha ricordato l’On. Binetti durante il dibattito sul Caso Stamina - sono molte le questioni irrisolte in materia di malattie rare e farmaci orfani. Ne è segno il fatto che ieri state depositate al Senato tre proposte di legge su un tema di certo rilevante: quello dello screening neonatale. L’argomento in passato era stato toccato da alcuni disegni di legge, ma mai in maniera così diretta. Bisognerà poi vedere se ci sarà la volontà e la forza di porre queste proposte concretamente all’attenzione del legislatore, o se, invece, il loro destino sarà quello di rimanere nei cassetti.
LE PROPOSTE SULLO SCREENING NEONATALE
Una delle tre proposte presentate al Senato è firmata da Lucio Barani (GAL) ed è relativa ad “accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie (AS. 699)”.
Lo stesso tema viene trattato anche nelle due differenti proposte presentate dal senatore Antonio De Poli (SCpI): una reca disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie (AS. 438) – esattamente come nella proposta di Barani - mentre l’altra reca disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare, della loro prevenzione e cura, per l'istituzione di un fondo a ciò destinato nonché per l'estensione delle indagini diagnostiche neonatali obbligatorie (AS. 487): anche qui è facile leggervi il tema dello screening neonatale e una chiara indicazione alla necessità di finanziare questa politica di prevenzione.
Le tre proposte presentate ieri al Senato non sono però l’unico segno di attenzione della XVII Legislatura. Nelle scorse settimane, infatti, questo tema è stato più volte toccato nelle due Aule del Parlamento. Vediamo brevemente che cosa è stato presentato
DDL SCILIPOTI (AS. 258) – INCENTIVI PER L’ACCESSO ALLE TERAPIE
Lo scorso 22 marzo il Sen. Domenico Scilipoti (PDL) ha presentato il disegno di legge recante “Incentivi per la ricerca e disposizioni per favorire l'accesso alle terapie nel settore delle malattie rare, ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999” (AS. 258). La proposta si pone due obiettivi fondamentali: favorire la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie da parte delle imprese farmaceutiche e dei centri di ricerca operanti in Italia, garantire la disponibilità delle cure e l'immediato accesso ai nuovi farmaci da parte dei soggetti affetti da malattie rare.
DDL BIANCONI (AS. 294) e DDL BARANI (AS.294)
Il DDL Scilipoti ha molti punti in comune con altri due disegni di legge di recente presentazione. Le vicinanze sono in particolare con il DDL “Incentivi alla ricerca e accesso alle terapie nel settore delle malattie rare. Applicazione dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1999” (AS. 163) presentato il 15 marzo scorso da Laura Bianconi (GAL) e con il DDL “Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare e della loro cura” (AS. 294) presentato il 25 marzo scorso da Lucio Barani (GAL).
I principali punti in comune tra le tre proposte sono nelle richieste di
· istituzione del Fondo nazionale per la ricerca nel settore delle malattie rare;
· istituzione dei consorzi regionali per la ricerca clinica nel settore delle malattie rare;
· istituzione del Comitato nazionale per le malattie rare;
· incentivi per le imprese farmaceutiche che intendono svolgere studi finalizzati alla scoperta e produzione di farmaci orfani.
E’ evidente come le proposte vadano nella direzione di creare una ‘cabina di regina nazionale’ per le malattie rare e i farmaci orfani, superando le non poche difficoltà – e disparità di trattamento a livello regionale - nate in questo particolare settore con la modifica del Titolo V della Costituzione.