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L’aula vota all’unanimità alcune modifiche con le quali sono state potenziate le attività del coordinamento del Registro tumori all’Istituto Pascale, mentre viene affidato al Santobono-Pausillipon il coordinamento del Registro tumori infantili.  I Registri hanno l’obiettivo di monitorare l’andamento dei tumori e rilevare se vi sono aree a maggiore o minore rischio. La Campania è, insieme con Veneto, Friuli Venezia Giulia e Umbria, una delle poche Regioni che si è già dotata di questo strumento. Sono sette i Registri dei tumori in Campania: uno a testa per Salerno, Caserta, Benevento, Avellino e tre a Napoli, cosiddetti “sub provinciali”.

Nella realtà, però, nell’ audizione tenutasi tra la Commissione Trasparenza  ed alcuni rappresentanti di partito, si è riscontrato che le sette USL  della Regione Campania stanno registrando e prendendo i dati; ma non sono in condizione di centralizzare tutti i dati perché è ancora in corso il bando di gara per il sistema informatico.  Il personale è ancora in formazione. Vari schieramenti politici hanno chiesto  al Presidente Schiano della 5 Commissione di fare un’ audizione, per sollecitare i dipartimenti di prevenzione con l’ intento  di gestire al meglio circa 1000 professionisti coinvolti in questo ambizioso progetto.  Purtroppo, il settore sanità della Regione Campania, è ancora commissariata.  Questa legge, riguardante l’ istituzione del Registro tumori, in effetti è stata già approvata all’ unanimità nel 2012, poi fu bloccata.  Il caso del mancato Registro dei Tumori in Campania è ormai un caso davvero paradossale, dopo che la legge Regionale varata nel 2012 venne dichiarata, solo qualche mese dopo, illegittima dalla Corte Costituzionale. Tutto ciò  soprattutto perché incompatibile con l'obiettivo di contenimento della spesa pubblica sanitaria perseguito con il “Piano di rientro”.

 

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