Il Dpcm prevede l'aggiornamento 'automatico' per le malattie rare. Le Regioni restano critiche
Il governo ha confermato l'imminente aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo in audizione di fronte alla commissione Sanità del Senato ha definito “poderoso” il lavoro svolto negli ultimi mesi dal suo Dicastero. Il potenziamento e l'aggiornamento dei Lea, secondo l'esponente del Nuovo centrodestra, avrà un costo pari a 416 milioni di euro. Come era prevedibile, non ci sono ancora certezze in merito ai riferimenti temporali. La situazione è complicata anche a causa della presa di posizione delle Regioni.
L'assessore del Veneto Luca Coletto, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità ha commentato le parole del Ministro: “Sarà molto difficile poter erogare i nuovi livelli essenziali di assistenza senza aumentare le tasse. Il documento presentato è buono ma lo valuteremo settimana prossima nella seduta della commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Faremo le nostre valutazioni ed avremo un nuovo incontro con il governo”. Secondo Beatrice Lorenzin il nuovo progetto sui Lea è pienamente sostenibile per quanto concerne la tenuta dei bilanci delle Regioni, peccato che gli stessi governatori potrebbero decidere di tagliarsi due miliardi di trasferimenti destinati ai ventuno Sistemi sanitari regionali. Una decisione che, secondo il ministro della Salute, sarebbe una “libera scelta delle Regioni”.
Nel dettaglio, il documento illustrato di fronte alla Commissione di Palazzo Madama introduce sei nuove malattie croniche, l'endometriosi, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il rene policistico autosomico dominante, l'osteomielite cronica, malattie renali croniche e sindrome da talidomide, e circa 110 malattie rare. In questo secondo gruppo il decreto della Presidenza del Consiglio prevede che alla scoperta di ulteriori nuove patologie rare queste possano essere riconosciute senza bisogno di nuovi aggiornamenti. Probabilmente ciò sarà reso possibile creando delle 'classi aperte' per poter fare entrare e garantire l'esenzione a patologie non esplicitamente nominate.
Entrano nei Lea anche la ludopatia e, per la prima volta, l'area della neuropsichiatria infantile, compreso l'autismo. Sul fronte dei vaccini vengono inseriti quello per la varicella, quello per il meningococco, quello per lo pneumococco e quello per l'Hpv per le ragazzine di 12 anni.
Buoni propositi dell'esecutivo che si scontrano con la crudezza dei numeri. Secondo i presidenti delle Giunte regionali non sarà possibile garantire nuovi servizi senza un deciso aumento della tassazione locale o un inasprimento dei ticket. L'incontro della prossima settimana sarà utile per capire in quale direzione si muoveranno le Regioni. I tagli – paradossalmente – rischiano di peggiorare i servizi erogati attualmente. Il loro miglioramento resterebbe un miraggio o, peggio, esalterebbe le discriminazioni territoriali già esistenti.