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Rezza (CNCCS): “C’è esigenza di sviluppare la ricerca su queste malattie e su quelle ‘neglette’ "

Nel corso del meeting di  “Bioeconomy Rome” anche le malattie rare hanno trovato il loro spazio. Insieme a questa categoria ne è stata posta sul tavolo della discussione una per certi versi simile, quella delle malattie neglette. Malattie che numericamente non sono assolutamente rare e che per lo più sono note da moltissimi anni ma che sono appunto trascurate perchè colpiscono prevalentemente nei paesi poveri del mondo. “Il meeting rappresenta un’occasione per far incontrare pubblico e privato – afferma Gianni Rezza, presidente del CNCCS - e favorire un meccanismo virtuoso attraverso il quale la ricerca di base, per definizione finalizzata all’aumento delle conoscenze, possa “traslarsi” nella messa a punto di prodotti, farmaci, utili per aumentare il benessere degli individui e della comunità. La scelta di finalizzare il congresso e le attività del CNCCS alle malattie rare e neglette risponde all’esigenza di sviluppare attività di ricerca e innovazione in settori in parte trascurati dalla grande industria. Il filo rosso che tiene unite le malattie rare e quelle neglette si può riassumere nella fragilità: fragilità degli individui, colpiti da malattie rare che li rendono ‘soli’ e fragilità della comunità colpita da malattie neglette, dalla lebbra alle parassitosi alle dengue, che rendono i Paesi privi di risorse ancora più poveri”.

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