Favorevoli i dati pre-clinici del farmaco a cui lavoreranno le due aziende, ma serviranno ulteriori studi per confermarne sicurezza ed efficacia
Accade nello sport, quando un atleta e i vertici della sua nuova società sportiva appaiono sorridenti di fronte a giornalisti e fotografi, e nell’industria automobilistica, con l’annuncio di una fusione tra due prestigiosi marchi o di un’acquisizione. Perciò non deve sorprendere che anche in ambito farmaceutico due grosse aziende come Vertex Pharmaceuticals ed Entrada Therapeutics stringano un accordo commerciale per lo sviluppo di una terapia destinata a trattare la distrofia miotonica di tipo 1 (DM1): infatti, perno della collaborazione è la molecola ENTR-701, attualmente in fase di avanzato sviluppo pre-clinico contro questa malattia neuromuscolare.
Secondo i termini dell’accordo, Vertex anticiperà ad Entrada un pagamento di 224 milioni di dollari a cui farà seguito un investimento azionario del valore di altri 26 milioni di dollari. Entrada avrà diritto a ricevere fino a 485 milioni di dollari al raggiungimento di determinati traguardi di ricerca e sviluppo, normativi e commerciali. Inoltre, Vertex effettuerà il pagamento di royalty a più livelli sulle vendite nette future per qualsiasi prodotto che possa derivare da tale accordo di collaborazione. L’intesa stipulata dalle due aziende prevede anche una quadriennale collaborazione in base a cui Entrada continuerà ad avanzare e ricevere pagamenti per certe attività di ricerca relative a ENTR-701, nonché ulteriori lavori di ricerca sulla distrofia miotonica di tipo 1. Infine, Vertex sarà responsabile dello sviluppo globale, della produzione e della commercializzazione di ENTR-701 e di eventuali programmi aggiuntivi derivanti dagli sforzi di ricerca di Entrada sulla DM1.
Sinergie di questo genere assumono un elevato valore per far fronte in maniera adeguata a realtà come la distrofia miotonica che, in Europa, colpisce fino a 50mila persone. Si tratta di una malattia caratterizzata da distrofia muscolare e da un ritardo nel rilassamento dei muscoli dopo una prolungata fase di contrazione (un sintomo detto appunto miotonia). Ad essa si accompagnano spesso problematiche cardiologiche, ipogonadismo o cataratta. In genere la DM1 si manifesta in età adulta ed è dovuta a un’espansione del numero di triplette CUG nel gene DMPK, il quale codifica per la “miotonina”: ciò determina una riduzione di espressone della miotonina e delle proteine MBNL (Muscleblind-like proteins) le quali, secondo un interessante articolo apparso anni fa sulla rivista Cell, giocano un ruolo determinante nello sviluppo della malattia.
L’approccio sviluppato da Entrada (nel quale Vertex ha dimostrato di credere con la firma di questo accordo) prevede di ricorrere a un oligonucleotide antisenso in grado di bloccare la ripetizione delle triplette. Tuttavia, la difficoltà nell’uso di tale strumento terapeutico consiste nel fatto che svariati sono gli ostacoli sul cammino di queste molecole: uno di questi è rappresentato dalle vescicole endosomiali che regolano il traffico di sostanze dalla superficie fino all’interno delle cellule.
ENTR-701 è un oligomero morfolino fosforodiamidato (cioè una sorta di molecola di sintesi strutturalmente simile all’RNA) coniugato con un “veicolo di fuga endosomiale” che rappresenta l’innovativo sistema per portare le molecole di RNA terapeutico dentro le cellule, evitando la barriera degli endosomi: tutto ciò serve ad accrescere l’efficacia terapeutica dell’oligonucleotide antisenso che, in tal modo, riesce a raggiungere il suo bersaglio e a svolgere la sua azione inibitoria nei confronti delle triplette CUG in eccesso, le quali costituiscono la firma molecolare della distrofia miotonica.
I dati degli studi pre-clinici su ENTR-701 indicano che sia in grado di correggere alcuni marcatori tipicamente associati alla malattia: secondo quanto si è visto, il farmaco ha il potenziale per ripristinare la funzione delle proteine MBNL, correggendo i difetti di splicing e ripristinando la normale funzione muscolare. Tuttavia, saranno necessari ulteriori studi per confermare l’efficacia e la sicurezza del farmaco.