I ricercatori della Johns Hopkins School of Medicin di Baltimora avrebbero individuato un nuovo farmaco adatto al trattamento della sindrome del QT lungo (LQTS), una rara anomalia cardiaca caratterizzata da una ritardata ripolarizzazione delle cellule miocardiche ed associata a sincope. Per ora si tratta di uno studio a livello preclinico e saranno necessarie molte verifiche e riscontri prima di passare ad una eventuale sperimentazione sull’uomo.
In questa patologia la sincope è determinata il più delle volte da aritmie maligne, specialmente torsioni di punta, che possono degenerare in fibrillazione ventricolare ed infine esitare nella morte improvvisa del soggetto. Le aritmie nei pazienti affetti da LQTS sono spesso scatenate dall'esercizio fisico o dagli stimoli emotivi.
Lo studio, pubblicato online il 28 giugno nella prima edizione degli Atti della National Academy of Sciences, ha individuato un possibile trattamento per quella che si è scoperto essere la principale causa della sindrome, la disfunzione del canale hERG, indispensabile per la normale attività elettrica del muscolo cardiaco, che nel caso della patologia resta aperto per troppo poco tempo.
Il farmaco, secondo il professor Min Li – primo autore dello studio - sarebbe in grado di indurre il canale a restare aperto per un periodo di tempo normale, un po’ più di 300 millisecondi.
Per questo studio i ricercatori hanno utilizzato un modello matematico che descrive l’attività elettrica delle cellule del muscolo cardiaco. Utilizzando il modello, i ricercatori hanno prodotto una curva matematica di attività elettrica in grado di simulare quella dei pazienti LQTS e l’hanno confrontata il modello di individui sani. Da qui sono riusciti ad individuare le anomalie e a capire quale farmaco fosse più adatto a produrre le variazioni di tensione nei canali elettrici. Hanno poi testato il farmaco su una cultura cellulare e ora dovranno testarlo sul modello animale.
Nel caso in cui il farmaco si dimostri sicuro ed efficace potrà eventualmente essere testato sui pazienti umani.