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La notizia da uno studio italo-tedesco presentato ad Atlanta

USA - La leucemia promielocitica è una rara variante di leucemia acuta a decorso aggressivo. Secondo un nuovo studio, presentato al Congresso della Società Americana di Ematologia ad Atlanta, la patologia potrebbe essere trattata senza ricorrere alla chemioterapia.


Nella ricerca, che ha coinvolto 40 centri clinici italiani del gruppo Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto (Ginema), una combinazione di acido retinoico e triossido di arsenico, priva quindi di chemioterapici, è stata messa a confronto con quella tradizionale a base di acido retinoico e chemioterapia. I risultati su oltre 160 pazienti hanno mostrato una sopravvivenza a 2 anni del 98 per cento di quelli trattati con il triossido di arsenico, contro il 91 per cento di quelli che avevano ricevuto la chemioterapia.

"E' la prima volta che viene dimostrato il successo di una strategia terapeutica per curare una leucemia acuta basata esclusivamente su terapie mirate- afferma Francesco Lo Coco, professore ordinario di Ematologia all'Università Tor Vergata di Roma e coordinatore dello studio - i risultati sono un importante passo avanti per l'utilizzo di questo tipo di terapie in altre forme leucemiche, per ottenere la massima efficacia nell'eradicare le cellule maligne riducendo in modo drastico gli effetti tossici per il paziente".

 

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