Ora si attendono i finanziamenti per la sperimentazione sui pazienti
Una ricerca italiana, condotta presso l’Università di Urbino e pubblicata sul British Journal of cancer, ha scoperto la potenziale azione antitumorale del maltolo. Si tratta di una sostanza naturale, contenuta principalmente nel malto, nel cocco e nel caffè, che potrebbe essere utilizzata nella creazione di una nuova classe di molecole che inibiscono e combattono lo sviluppo dell'attività antineoplastica.
Dal maltolo si possono infatti ottenere due molecole sintetizzate (malten e maltonis) che, in virtù delle proprietà chimico/fisiche acquisite, sono capaci di raggiungere il nucleo delle cellule malate, alterandole e costringendole, così, alla morte cellulare.
Per il momento le molecole sono state sperimentate prima in vitro e poi sul modello murino, riducendo la massa tumorale. Il prossimo obiettivo dei ricercatori è la sperimentazione sui pazienti.
La ricerca è stata coordinata dal prof. Vieri Fusi e dal Dott. Mirco Fanelli, entrambi docenti dell’Università di Urbino. Nonostante i due ricercatori abbiano già ottenuto un brevetto nazionale sulla scoperta e siano in attesa di un brevetto internazionale, le future ricerche richiedono importanti risorse. Proprio per questo motivo il professor Fusi e il professor Fanelli hanno iniziato la ricerca di un partner istituzionale o di una ditta farmaceutica in grado di finanziare lo studio, dai costi troppo alti per un'Università.