Ancora una volta sotto accusa i radicali liberi. Stando ai risultati di una ricerca americana pubblicata a novembre 2010 sull’ American Journal of Pathology, sarebbe infatti la loro presenza eccessiva nella cornea a contribuire allo sviluppo e al peggioramento della Distrofia Corneale di Fuchs (FECD), una delle più diffuse cause di trapianto corneale. La malattia colpisce le cellule endoteli della cornea, che non sono capaci di rigenerarsi, e le distrugge.
La malattia, che per lo più si presenta in età adulta, colpisce in prevalenza le donne e può interessare uno o entrambe gli occhi e comporta un peggioramento progressivo della visione che attualmente può essere curato solo con il trapianto di cornea. La malattia ha un’origine genetica a trasmissione autosomica dominante.
Secondo il prof Ula V. Jurkunas, del Massachusetts Eye and Ear Infirmary di Boston, principale autore dello studio, in questo processo degenerativo sarebbero implicati appunto i radicali liberti. A confermare questo sospetto sarebbero i risultati di numerosi prelievi di tessuto corneale effettuati su pazienti affetti dalla malattia e sottoposti al trapianto. In una significativa maggioranza di campioni, infatti, i ricercatori hanno trovato che il livello di antiossidanti era inferiore al normale ed hanno altresì riscontrato prove di elevati tassi di danni al DNA delle cellule.
Secondo Jurkunas, il passo successivo dovrà essere quello di individuare gli antiossidanti specifici che neutralizzano i radicali liberi coinvolti nel danno e che potrebbero dunque impedire o bloccarne l’ azione distruttiva. In attesa di questo il prof Jurkunas raccomanda ai pazienti a rischio di Fuchs, che sono per lo più coloro che hanno già avuto casi in famiglia, una dieta sana ricca di verdure a foglia verde, come broccoli e cavolini di Bruxelles, prendere multivitaminici e proteggersi adeguatamente dai raggi UV, raccomandazioni che peraltro sono del tutto valide anche per chi non abbia particolari fattori di rischio, a riprova che un corretto stile alimentare e di vita se non è sufficiente per mettere al riparto da tutte le malattie, certamente è un aiuto in termini di prevenzione.