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Individuata correlazione tra entità della mutazione e fenotipo: a seconda dell'estensione della delezione si possono individuare 3 fenotipi distinti

FOGGIA - La malformazione Dandy-Walker è una delle malattie sporadiche a carico dello sviluppo del cervelletto più diffuse e colpisce nel mondo un bambino su 30000. Si può presentare in forme più o meno gravi ed è caratterizzata dalla peculiare rotazione del verme cerebellare, visibile mediante risonanza magnetica, che porta alla dilatazione del quarto ventricolo, spesso però sono presenti anche idrocefalo, anomalie cardiache e oculari e disabilità intellettive.


Poco si sa dei meccanismi genetici alla base della malattia, nel 2004 è stata identificata la delezione di una regione di DNA nel braccio lungo del cromosoma 3 che comprende i geni ZIC1 e ZIC4, coinvolti nello sviluppo del cervelletto, ma si sospetta che altri geni sconosciuti siano coinvolti.

Uno studio condotto dall'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo in collaborazione con l'University Children's Hospital di Skopje in Macedonia e pubblicato su Orphanet Journal of Rare Diseases, analizza le possibili correlazioni tra genotipo e fenotipo in 3 pazienti affetti da Malformazione Dandy-Walker e portatori della delezione sul cromosoma 3.

La delezione è risultata variabile da 4 a 20 Mb circa e sono stati identificati 3 fenotipi differenti a seconda dell'estensione della zona coinvolta.
Se la delezione raggiunge anche il gene FOXL2, più spostato verso il centro del cromosoma, si osservano caratteristiche tipiche della Blefarofimosi - Epicanto inverso - Ptosi (BPES) rara malattia che comporta la riduzione dell'apertura delle palpebre, se invece la delezione è più spostata verso la zona telomerica, cioè quella terminale del cromosoma, il fenotipo risulta più simile alla Sindrome Wisconsin, caratterizzata da malformazioni a carico delle orecchie.
Se infine solo i geni ZIC1 e 4 sono coinvolti si osserva il fenotipo tipico della Malformazione Dandy-Walker ma con penetranza incompleta, ciò significa che non tutti gli individui portatori della mutazione sono affetti dalla malattia.


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