Quando ci si confronta con la diagnosi di patologie neuromuscolari si procede con indagini di tipo qualitativo, basate su analisi e tipizzazione istologica delle biopsie. Questo tipo di indagine però rende difficile quantificare i danni che la patologia comporta su ogni singolo paziente.
Secondo uno studio pubblicato su Orphanet Journal of Rare Diseases si è ora in grado di quantificare il grado di patologia correlabile a ciascun campione grazie a una metodica innovativa basata su sofisticati sistemi di rete.
Questo nuovo metodo chiamato Analisi Computerizzata per Immagini per le Malattie Neuromuscolari (NDICIA) analizza i campioni in modo obiettivo, automatico, preciso e con rapidità.
NDICIA è in grado di tipizzare i tessuti muscolari da campione, rappresentando ogni immagine come una rete, con le fibre che fungono da nodi e i contatti delle fibre come collegamenti. Eseguendo quest’analisi, il sistema è contemporaneamente in grado di generare dati quantitativi circa il danno causato da malattie come distrofie muscolari e atrofie neurogene.
La veridicità dei risultati ottenuti e, quindi l’attendibilità del sistema, è stata valutata tramite un confronto con la valutazione quantitativa del danno effettuata da un medico patologo.