Stampa

UK - Un gruppo di ricerca dell’Università di Manchester ha ricevuto un finanziamento di circa 1,8 milioni di euro dall'Unione Europea (UE) per un studio scientifico, della durata di 5 anni, che avrà lo scopo di approfondire la comprensione dell'osteoartrite e degli altri disturbi dell'apparato scheletrico, nella speranza che ciò contribuisca a promuovere lo sviluppo di nuovi trattamenti per la cura dei pazienti affetti da forme rare o comuni di questo tipo di patologie.

I ricercatori tenteranno di sfruttare le nozioni acquisite dai vari studi effettuati su rare malattie scheletriche che, come il nanismo, non presentano una grande complessità dal punto di vista dell'origine genetica, per poi applicarle anche alle condizioni più difficili da analizzare, come l'osteoartrite.

L'obiettivo è quello di esaminare ed integrare, attraverso appositi modelli, i dati relativi agli effetti dannosi che le patologie scheletriche provocano a livello di cellule e tessuti, per ottenere una migliore comprensione del funzionamento di questi disturbi. Gli studiosi credono che tale lavoro possa permettere di identificare dei marcatori biologici mediante cui sia possibile non solo individuare coloro che risultano affetti dai primi stadi di queste malattie, ma anche determinare l'efficacia dei nuovi potenziali trattamenti.

Lo studio fa parte di un ampio progetto di ricerca, denominato SYBIL e finanziato nell'ambito del settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE, che coinvolge le strutture scientifiche di diversi Paesi europei con il principale obiettivo di verificare la validità dei determinanti genetici che sono alla base delle patologie scheletriche.

Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni