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SHANGHAI (CINA) – L’incidenza e la prevalenza della sindrome di Sjögren variano ampiamente in tutto il mondo, e gli studi epidemiologici sono fondamentali per descrivere l’onere della società e del sistema sanitario pubblico e per mettere in luce l’eziologia. Uno studio cinese pubblicato sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases ha condotto una revisione sistematica dell’epidemiologia per valutare i tassi di prevalenza e di incidenza, e per indagare su eventuali variazioni geografiche.

Una ricerca nella letteratura di PubMed ed Embase, aggiornata al 22 ottobre 2013, è stata eseguita per identificare tutti i rapporti pubblicati sull’epidemiologia. La ricerca ha prodotto 1880 citazioni relative; solo 21 di queste, però, soddisfacevano i criteri di inclusione. L’incidenza era di 0,692 casi su 10.000 persone l’anno, mentre la prevalenza globale era di 6,082 casi su 10.000 abitanti, e di 4,303 casi su 10.000 considerando solo gli studi di popolazione. Il rapporto tra femmine e maschi nei dati di incidenza era di 9,15, mentre nei dati di prevalenza era di 10,72; l’età media complessiva dei pazienti era di 56,16 anni.

 

Se invece si considera solo lo scenario europeo, ricordiamo che una malattia è considerata rara quando colpisce non più di 5 persone ogni 10.000 abitanti. Undici studi europei hanno dato un tasso di prevalenza di 7,122 casi su 10.000 abitanti: sulla base di questi dati – sottolineano gli autori – la sindrome di Sjögren potrebbe non essere una malattia rara in Europa. Ma il tasso di prevalenza scaturito dagli studi europei di popolazione è di 4,547 casi su 10.000 persone, e se si comprendono solo gli studi di popolazione con l’utilizzo dei criteri AECG 2002 (American-European Consensus Group), il tasso di prevalenza è di 4,899 casi su 10.000. A causa dell’elevata precisione degli studi di popolazione, tutti questi risultati suggeriscono che la sindrome di Sjögren, in Europa, sia una malattia rara.

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