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Deriva da accumuli di glicogeno e porta alla morte in 4 – 10 anni

Oltre alla più nota, se pur rara, malattia di Pompe, esiste un’altra malattia – rarissima nei paesi occidentali – che è collegata ad un errore di origine genetica nel metabolismo del glicogeno: si tratta della Malattia di Lafora, un tipo di epilessia mioclonica molto grave che compare generalmente nell’adolescenza, lascia un’aspettativa di vita che varia tra i 4 e i 10 anni e si accompagna a  sintomi cerebellari e deterioramento psichico. Attualmente per questa malattia, che è nota soprattutto negli isolati geografici a elevata frequenza di matrimoni consanguinei, non esistono cure specifiche ma solo sintomatiche. Eppure la ricerca si sta muovendo, se pur ancora ad un livello preclinico. Lo dimostra uno studio appena pubblicato su Plos Genetic e condotto su topi da un gruppo di ricercatori canadesi dell'Università di Toronto.

Questa malattia, similmente alla malattia di Pompe, è dovuta al cattivo funzionamento di due proteine, la laforina e malina: all’origine di questo malfunzionamento ci sono delle alterazioni generiche situate su due geni del cromosoma 6: EPM2A e EPM2B. Proprio il cattivo funzionamento di queste proteine genera un errore nel metabolismo del glicogeno e questo comporta degli accumuli dannosi di zucchero che nei pazienti possono essere riscontrati con una biopsia sottoascellare, senza nemmeno farla direttamente nel cervello.
I ricercatori canadesi, lavorando su cavie, hanno però eseguito proprio questo tipo di biopsia per il rilevamento del polyglucosan – così si chiama la sostanza che si accumula nei tessuti dei malati -  e sono andati a studiarne la variazione dopo aver ridotto negli animali l’attività del glicogeno sintasi (GS), l'enzima che forma glicogeno normale.
Hanno così evidenziato che riducendo questa attività sono stati ottenuti miglioramenti nella neurodegenerazione e nell'epilessia mioclonica.
Si tratta di un esperimento ancora ben lontano dal poter essere trasferito sugli uomini, sia perché il modello murino non ricalca in maniera precisa l’andamento della malattia negli esseri umani – poiché in questi non vi è una proporzionata diminuzione dell’aspettativa di vita – e perché negli esseri umani non è ipotizzabile una eliminazione completa di GS in quanto questo provocherebbe patologia di rilievo, compresa morte cardiaca improvvisa.
Tuttavia lo studio suggerisce una interessante strada da percorrere che è quella di trovare classi di farmaci  in grado di ridurre GS o ridurre parzialmente GS e attivare GP (glicogeno fosforilasi che “digerisce” il glicogeno) potrebbero dare un beneficio terapeutico in glicogenosi multiple.
In Italia esiste anche un’associazione che si occupa di questa forma rara di epilessia mioclonica, si chiama A.I.LA ed ha sede in Piemonte


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