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Il nuovo Regolamento sulle sperimentazioni cliniche, adottato dall'Unione Europea (UE) ad aprile 2014, protegge adeguatamente i soggetti partecipanti alla ricerca più vulnerabili dagli aspetti negativi e dallo sfruttamento senza escluderli dai benefici della ricerca stessa? Ne pone la questione uno studio pubblicato su Health Policy.

Secondo gli autori, il rischio di sfruttamento riguarda le persone che non sono in grado di dare il proprio consenso o che possono essere ingiustamente influenzate. Perciò, per migliorare la protezione delle persone vulnerabili all’interno del nuovo Regolamento, propone quattro suggerimenti: la necessità di adottare un approccio basato sul rischio di vulnerabilità nella ricerca biomedica; distinguere meglio tra la vulnerabilità decisionale e la vulnerabilità relativa alla salute; sottolineare la necessità di preservare la libertà di consenso per i soggetti con vulnerabilità decisionale, che sono più suscettibili di essere influenzati; affermare la necessità di promuovere attivamente studi clinici specifici che coinvolgono persone con vulnerabilità fisiche o psicologiche.

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