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Primo passo il test per la Fibrosi Cistica, anche se  in ritardo di 20 anni. Tutti gli approfondimenti su O.Ma.R

La soddisfazione dell'associazione A.ME.GE.P: "dopo le promesse ora diagnosi tempestive per salvare molte vite!"

Screening in puglia, Pedron (AISMME): “Apprendiamo con soddisfazione la notizia dell’allargamento”

La Puglia sembra aver deciso: sarà una delle regioni ad offrire lo screening neonatale allargato. Con un semplice esame, su una sola goccia di sangue, grazie al quale è possibile individuare il rischio di malattie gravi e invalidanti, come la fibrosi cistica o molte rare malattie metaboliche, potranno essere salvati ogni anno molti neonati.

Si tratta di un progeto ambizioso visto che la Puglia parte da una situazione piuttosto arretrata in materia:  in completa controtendenza rispetto al resto d’Italia oggi assicura unicamente gli esami neonatali per ipotiroidismo e fenilchetonuria mentre non ha mai avviato quello per la Fibrosi Cistica.

Ora l’ assessore regionale alla Salute, Ettore Attolini, ha assicurato l’introduzione immediata di questo test, obbligatorio per legge dal 1993. Secondo quanto dichiarato da Attolini entro un anno le malattie per le quali saranno disponibili i test di screening arriveranno a 30,  saranno con tutta probabilità - ma la cosa rimane da chiarire - malattie metaboliche.

Per dar seguito a questa intenzioni intanto  sono stati stanziati due milioni di euro, denaro che servirà ad avviare i corsi di formazione del personale tecnico da destinare al progetto di screening per le malattie metaboliche per i neonati pugliesi, che sono circa 42 mila all’anno. Sarà l’Ospedale Giovanni XXIII di Bari a coordinare il progetto, struttura presso la quale  sono già disponibili le apparecchiature per i test.  Nel 2005 fa furono infatti stanziati quasi 4 milioni di euro, fondi che nel 2008 furono impiegati per l’acquisto dei macchinari, fino ad ora rimasti inutilizzati.

Pare però che la Regione intenda avviare il progetto velocemente, avendo già individuato il team di medici che si occuperà della gestione pratica dello screening. Sperando che non incorrano nei problemi in cui sono già incappati in passato: errori procedurali su bandi concorsuali, scadenza di contratti e formazione non adeguata sono state le principali cause dell’abbandono del progetto nel 2008.

Non è ancora chiaro quali saranno le patologie a comporre il panel dei test neonatali che la Puglia si impegna ad offrire ai neonati e alle famiglie, né tantomeno è chiaro se l’Ospedale Giovanni XXIII di Bari si appoggerà, almeno inizialmente, ad altre strutture con maggiore esperienza in fatto di screening per quanto riguarda la formazione del team. Osservatorio Malattie Rare si sta già impegnando per fornire alla famiglie pugliesi informazioni dettagliate nel minor tempo possibile.

Clicca qui per leggere il commento dell'associazione pugliese A.ME.GE.P

A questo link il commento dell'associazione Italiana Sostegno alle Malattie Metaboliche Ereditarie - AISMME.

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