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La concentrazione del metabolita tossico psicosina, da rilevare su campioni di sangue secco e senza altri esami invasivi, sembra essere correlata con l'età di insorgenza e la gravità della malattia

STATI UNITI - La malattia di Krabbe è una rara patologia neurodegenerativa causata dalla carenza dell'enzima galattocerebrosidasi, responsabile della degradazione del metabolita tossico psicosina, che risulta nella perdita della guaina mielinica, lo strato isolante che riveste le fibre nervose. A livello del cervello questo comporta la formazione di addensamenti di cellule intorno ai vasi sanguigni, chiamati corpi globoidi e per questo la patologia è talvolta chiamata leucodistrofia a cellule globoidi.


Nel 90 per cento dei casi la malattia si manifesta entro i 6 mesi di vita e solitamente porta alla morte entro i 2 anni, mentre il restante 10 per cento è caratterizzato dall'insorgenza tardiva della malattia e da un quadro clinico più variegato.
Nonostante sia attiva la ricerca nel campo della terapia genica e di sostituzione enzimatica, attualmente l'unica cura disponibile per i bambini affetti dalla forma precoce è il trapianto di midollo osseo, in grado di rallentare e talvolta fermare la progressione della malattia.

 

Lo stato di New York ha avviato un programma di screening neonatale e ha testato l'attività dell'enzima galattocerebrosidasi di 1,2 milioni di bambini dal 2006 a oggi, al fine di individuare i neonati a rischio. Circa 200 bambini sono stati inclusi in un programma di follow up e tra questi 10 sono risultati ad alto rischio, di cui 4 portatori delle mutazioni tipiche della forma precoce e 6 di quella tardiva.
Il programma di follow up tuttavia prevede procedure impegnative per un bambino, tra cui esami ripetuti di risonanza magnetica e monitoraggio del livello delle proteine nel fluido cerebrospinale.

Una nuova idea per facilitare la diagnosi arriva da uno studio dei ricercatori della Genzyme Corporation e del Dipartimento di Salute di Albany, pubblicato sul giornale Clinica Chimica Acta, che propone di quantificare la concentrazione di psicosina in campioni di sangue secco attraverso una semplice analisi biochimica già utilizzata per altri screening, che prevede estrazione dei lipidi, cromatografia liquida e analisi di spettrometria di massa.

I neonati individuati dallo screening e portatori di mutazioni tipiche della forma infantile mostravano la concentrazione più alta di psicosina (23 - 73 ng/ml), in quelli portatori di mutazioni della forma tardiva la concentrazione era nettamente inferiore (1 - 8 ng/ml), mentre nei pazienti affetti da malattia di Krabbe precedentemente diagnosticati la concentrazione era intermedia (7 - 50 ng/ml). L'ultima categoria  comprende pazienti di età variabile da 1 a 18 anni, pertanto quasi sicuramente affetti dalla forma tardiva.
Questi dati suggeriscono che la concentrazione di psicosina possa essere correlabile con l'età di insorgenza della malattia di Krabbe e con la gravità della patologia e studi successivi che seguano l'andamento dei livelli di psicosina nel tempo serviranno a valutare l'utilità di questo nuovo metodo di screening.



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