È nato troppo presto, due mesi fa, a solo 8 settimane di gestazione, e soprattutto con due rare patologie congenite, una rarissima stenosi alla trachea e la "tetralogia di Fallot" al cuore (conosciuta anche come "morbo blu": un buco fra i ventricoli del cuore e stenosi dell'arteria polmonare). All’ospedale di Careggi dove era nato avevano subito riscontrato i problemi e lì è stato assistito nella fase iniziale. Un doppio intervento chirurgico, mai praticato prima d’ora nel nostro paese ed eseguito contemporaneamente al cuore e alla trachea, ha permesso di salvargli la vita, tanto che i medici si dichiarano ottimisti sull’esito e ritengono che ci siano ottime probabilità che nel corso della vita il bimbo non abbia bisogno di altri interventi.
L'intervento è durato 9 ore ed è stato eseguito all'ospedale del cuore "Fondazione Toscana G. Monasterio" di Massa da un'equipe congiunta di altissima specializzazione, guidata dai dottori Murzi (ospedale del cuore di Massa) e Mirabile (ospedale pediatrico Meyer) formata da 11 persone, delle quali 7 medici (3 chirurghi: Murzi, Bernabei, Arcieri; due anestesisti cardiotoracici: Moschetti, Del Sarto; e due endoscopisti: Mirabile e Baggi) due perfusionisti e due infermieri di sala operatoria.
E' la prima volta in Italia che viene eseguito contemporaneamente un doppio intervento cuore-trachea. Ma l'operazione è stata ancora più eccezionale perchè eseguita su un bimbo così piccolo, di appena 3 kg di peso. Particolarità dell'intervento è stato inoltre l'uso del laser, per via endoscopica a torace aperto, per completare l'operazione alla trachea. Una procedura di questo genere, chirurgica e interventistica, non risulta mai eseguita nei bambini.
«Sono orgogliosa perchè questo bimbo è stato operato in Toscana e perchè la Toscana, al momento, è l'unica regione in Italia dove si è riusciti ad eseguire un doppio intervento, contemporaneo su cuore e trachea, oltretutto su un bambino così piccolo - ha detto l'assessore alla sanità Daniela Scaramuccia - Tutto questo è possibile non soltanto perchè abbiamo competenze e strutture d'eccellenza ma anche perchè siamo in grado di far funzionare in rete tutte le nostre strutture sanitarie. Se questo bambino è salvo e avrà una vita normale lo si deve all'ospedale di Massa, dove è stato operato, all'opedale di Careggi dove è nato e dove è stato assistito fino al momento dell'intervento, all'ospedale Meyer dove si trova attualmente per la fase post intervento. Tutto questo ci rende orgogliosi di una sanità che funziona.»