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Durante il congresso “Conference for Retroviruses and Opportunistic Infection” (CROI 2014) di Boston è stata data un'importante notizia: la neonata americana sieropositiva alla nascita per il virus HIV, nota alle cronache come 'Missisippi baby' per aver mostrato sieronegatività dieci mesi dopo aver sospeso i farmaci che le erano stati somministrati già alle primissime ore di vita, ora (a 3 anni e 3 mesi)  sta ancora bene e continua ad avere livelli virali non identificabili.

La notizia conferisce una reale speranza ai bambini sieropositivi alla nascita e sembrerebbe supportare l’ipotesi che una terapia anti-retrovirale somministrata in maniera molto precoce possa realmente sconfiggere il virus prima che si annidi nei serbatoi virali dai quali, poi, è impossibile eliminarlo.

La Dott.ssa Deborah Persaud della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, che ha seguito il caso della piccola, ha anche presentato il caso di un secondo neonato della contea di Los Angeles in California, il quale ha iniziato a ricevere la terapia a quattro ore dalla nascita e oggi, ad 8 mesi di vita, non mostra livelli virali ematici rilevabili.

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