Potrebbe essere un passo avanti per un approccio personalizzato alle terapie. Allo studio ha partecipato anche una ricercatrice originaria di Padova
USA - Un nuovo studio, condotto dai ricercatori del Brigham and Women Hospital, propone una nuova classificazione della Sclerosi multipla in due grandi categorie. Il gruppo di ricerca guidato da Philip De Jager avrebbe, infatti, individuato un modo per distinguere i pazienti affetti da sclerosi multipla in due sottoinsiemi significativi, utili per lo sviluppo di trattamenti mirati.
Allo studio ha partecipato anche la dottoressa Linda Ottoboni, formatasi all’Univesità degli studi di Padova e attualmente ricercatrice al Brigham and Women Hospital. Lo studio, pubblicato su Science Translational Medicine ha analizzato l’RNA estratto dalle cellule ematiche dei pazienti con sclerosi multipla, distinguendo due gruppi di pazienti grazie a una firma trascrizionale differente (MSA e MSB). Pare che i pazienti del gruppo MSA abbiano un più alto rischio di recidiva.
"I nostri risultati suggeriscono che sia possibile dividere la popolazione di pazienti con sclerosi multipla in gruppi che hanno diversi livelli di attività della malattia - ha dichiarato De Jager. - Questi risultati ci spingono a migliorare queste distinzioni con ulteriori ricerche in modo che possiamo raggiungere il nostro obiettivo di individuare il miglior trattamento per ogni individuo che ha la sclerosi multipla."
Secondo i ricercatori, distingue la malattia in categorie può essere di grande aiuto nella scelta dei trattamenti. Il team resta però prudente nei confronti dei risultati dello studio: "Il nostro studio è un passo importante verso l'obiettivo della medicina personalizzata per la sclerosi multipla, ma rimane ancora molto da fare per capire in quale circostanza e in combinazione con quali informazioni diverse da questa firma trascrizionale potrebbe rivelarsi utile in ambito clinico", ha concluso De Jager .