Sono stati recentemente presentati, al 29° Congresso del Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla (ECTRIMS, European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis), i dati che dimostrano come il farmaco fingolimod, utilizzato nel trattamento continuato dei pazienti affetti da forme recidivanti di sclerosi multipla (SM), determini una riduzione della perdita di volume cerebrale e sia associato al blocco della progressione della disabilità.
Secondo quanto riportato da "Pharmastar" le conclusioni principali a cui i ricercatori sono approdati sono le seguenti:
• I risultati complessivi a quattro anni dello studio pivotale FREEDOMS e della sua estensione hanno dimostrato che i pazienti trattati in modo continuato con fingolimod 0,5 mg hanno beneficiato fino a un terzo in meno di perdita di volume cerebrale rispetto ai pazienti che sono passati a fingolimod dopo aver ricevuto un placebo per due anni. Il ritardo di due anni nell’iniziare il trattamento con fingolimod è stato pertanto associato ad una maggiore perdita di volume cerebrale.
• Complessivamente, i pazienti rimasti liberi dalla malattia hanno mostrato tassi ridotti di perdita di volume cerebrale rispetto ai pazienti che hanno sperimentato attività di malattia e progressione della SM. Tuttavia i benefici di fingolimod per quanto riguarda il tasso di perdita di volume cerebrale sono stati osservati a prescindere dal fatto che i pazienti fossero liberi da malattia o che sperimentassero attività di malattia.
• Un’analisi separata dei tre studi principali (FREEDOMS, FREEDOMS II e TRANFORMS) ha dimostrato una correlazione tra progressione della disabilità e incremento del tasso di perdita di volume cerebrale e questa correlazione è aumentata nel tempo.
• Nel corso degli studi un volume più elevato di lesioni al basale (identificato attraverso la risonanza magnetica) e la presenza di lesioni attive al basale sono risultate predittive di una conseguente perdita di volume cerebrale. Invece, i pazienti trattati con fingolimod hanno sperimentato una perdita di volume cerebrale inferiore rispetto a quelli trattati con placebo o con IFN beta-1a IM, a prescindere dal volume delle lesioni al basale e dal loro numero.
• I pazienti affetti da SM con un tasso maggiore di perdita di volume cerebrale hanno avuto maggiori probabilità di andare incontro una progressione della disabilità.