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I farmaci presi dai pazienti sieropositivi potrebbero essere usati per prevenire e trattare la sclerosi multipla.
Stando infatti a quanto sostenuto da un team interbazionale di ricerca, pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, le persone con l'hiv hanno infatti un rischio molto più basso di sviluppare la sclerosi, anche se non è ancora chiaro se ciò dipenda dal virus dell'hiv o dai farmaci antiretrovirali.


Lo studio ha rilevato i potenziali e inaspettati benefici dei farmaci antiretrovirali, partendo dalla scoperta di un paziente sieropositivo e con la sclerosi, che non ha avuto alcun sintomo della sclerosi per oltre 12 anni. Un'analisi dei pazienti sieropositivi inglesi tra il 1999 e 2011 ha riscontrato un'associazione negativa tra hiv e sclerosi, statisticamente significativa. In particolare i ricercatori hanno passato in rassegna i dati su oltre 21mila persone con l'hiv, confrontandoli con un gruppo di oltre 5 milioni di non sieropositivi. Si è così visto che quelli con l'hiv avevano il 62% in meno di probabilità di ammalarsi di sclerosi rispetto a quelli che non avevano il virus. ''Se futuri studi dimostreranno che c'è un effetto protettivo causale tra l'hiv e i suoi farmaci - si legge nello studio - questo potrebbe essere il maggior fattore protettivo mai osservato per la sclerosi''. Secondo gli studiosi può essere l'indebolimento del sistema immunitario nei sieropositivi a prevenire lo sviluppo della sclerosi, mentre gli antiretrovirali potrebbero sopprimere altri patogeni virali implicati nella malattia.

 

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