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Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (ottenute dal sangue degli stessi pazienti) sembra rappresentare un trattamento di successo per combattere la sclerosi multipla. A sostenerlo sono i dati pubblicati su JAMA Neurology in seguito a un trial clinico multicentrico di fase 2, che ha monitorato per 3 anni 24 pazienti affetti da sclerosi multipla sottoposti al trapianto di staminali. Passati 3 anni dal trapianto più dell'86% dei pazienti continua a non avere a che fare con alcuna ricaduta e che il 91% cerca non mostra alcun segno di progressione della malattia.

I pazienti sono stati sottoposti a terapia immunosoppressiva ad alte dosi, e successivamente al trapianto di cellule staminali ematopoietiche. L’obiettivo è quello di tentare di “sostituire” il sistema immunitario dei pazienti, che aveva scatenato la reazione autoimmune tipica della malattia, diretta contro la mielina che ricopre gli assoni neuronali.
Una volta effettuato il trapianto, i pazienti hanno seguito istruzioni precise sull’assunzione di farmaci antimicrobici, ma hanno di fatto condotto una vita normale. Le analisi delle capacità motorie, cognitive, dell'agilità e della qualità di vita condotte dai ricercatori hanno svelato miglioramenti significativi in molti casi.

Ora sarà necessario valutare, attraverso la risonanza magnetica, il livello di formazione della nuova mielina, che potrebbe dimostrare la possibilità della riparazione delle guaine neuronali, grazie all’effetto delle staminali.

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