Primi risultati dello studio di fase III che ne prevede la somministrazione in combinazione con desametasone.
La lenalidomide, un farmaco immunomodulante protagonista di molte sperimentazioni sul mieloma multiplo, sembra essere efficace anche nei pazienti di nuova diagnosi, non sottoposti precedentemente ad altri trattamenti o con malattia recidivante. A confermarlo l’annuncio di Celgene: lo studio di fase III (MM-020/IFM 07-01) relativo al REVLIMID® in associazione a desametasone, un corticosteroide, ha dimostrato miglioramenti statisticamente rilevanti nella sopravvivenza libera da progressione (PSF, progression-free survival), raggiungendo quindi l’obiettivo primario di efficacia stabilito dal protocollo.
Si tratta di uno dei più ampi studi investigativi sulla terapia con lenalidomide somministrata in combinazione con desametasone a basso dosaggio che coinvolge 1.623 pazienti con nuova diagnosi di mieloma multiplo, non precedentemente trattati con altri farmaci o non eleggibili al trapianto di cellule staminali. Il trattamento sperimentale è stato comparato al regime terapeutico con melphalan, prednisone e talidomide, entrambi somministrati per 72 settimane. Lo studio è ancora in corso per valutare sicurezza ed efficacia del trattamento. In base a questi primi risultati positivi Celgene conferma che inizierà le trattative con le autorità regolatorie per la registrazione negli Stati Uniti, in Europa e altri paesi.
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