Per il 2017 previsto il lancio di due molecole contro tumore dell’ovaio e nausea da chemio
ROMA – Tesaro, azienda biofarmaceutica oncologica americana, nell’ambito di un piano di espansione internazionale per supportare il lancio di due nuove molecole entro il 2017, ha annunciato l’apertura della sede italiana a Roma. L’azienda ha recentemente inaugurato il suo headquarter internazionale in Svizzera e successivamente le sedi locali in Italia ed in altri Paesi europei.
L’espansione internazionale di Tesaro ha l’obiettivo di supportare il lancio in Europa di due nuovi farmaci nel 2017: un antagonista del recettore NK-1 per il trattamento di nausea e vomito indotti da chemioterapia (CINV), la cui autorizzazione all’immissione in commercio è attualmente in revisione da parte dell’EMA, ed un PARP-inibitore i cui risultati dello studio di fase III nel tumore dell’ovaio sono stati recentemente presentati al Congresso della European Society of Medical Oncology e pubblicati su New England Journal of Medicine.
“Tesaro è un’azienda biofarmaceutica oncologica focalizzata a sviluppare e rendere disponibili terapie per migliorare la vita delle persone che devono affrontare il cancro – commenta Orlando Oliveira, Senior Vice President & General Manager, Tesaro International – in Tesaro siamo impegnati nello sviluppo e commercializzazione responsabile di terapie innovative. Il nostro piano è di lanciare due nuovi farmaci in Europa nel 2017”.
Tesaro ha una pipeline robusta e ben bilanciata fra le diverse fasi di sviluppo che comprende anche un portafoglio di molecole in fase iniziale di sviluppo candidate a diventare farmaci immuno-oncologici. “Tesaro è stata fondata nel 2010 – spiega Roberto Florenzano, Vice Presidente e General Manager di Tesaro Italia – in questi 6 anni ha acquisito i diritti per una serie di molecole, ha completato più di 15 studi clinici e ha costruito una pipeline che in cui figurano diversi anticorpi monoclonali per l’immuno-oncologia che hanno come target PD-1, TIM-3 e LAG-3. Per i primi due stanno partendo gli studi clinici di Fase I”.