L’associazione ‘Per mano Onlus’, che si occupa di Duchenne, preoccupata per la sorte dell’aeroporto di Reggio Calabria
Alla fine del 2016 è emersa l’ipotesi che Alitalia potesse abbandonare lo scalo di Reggio Calabria. Sono subito partiti i tavoli di confronto tra il Ministero dei Trasporti e la compagnia, con l’obiettivo principale di capire la sorte delle numerose persone che lavoro presso l’aeroporto “Tito Minniti’. L’abbandono dello scalo sarebbe dettato da motivazioni di tipo economico. Oltre ai lavoratori però c’è anche una seconda categoria che potrebbe patire gravi disagi: quella dei disabili della provincia che sono costretti, per la natura delle loro patologie, a frequenti viaggi verso il nord del Paese, in alcuni casi necessari per poter partecipare a sperimentazioni cliniche o raggiungere centri di eccellenza per la presa in carico di malattie rare.
E’ il caso dei tre figli di Loredana Stella, tutti affetti da distrofia muscolare di Duchenne. La signora Stella, presidente dell’associazione reggina ‘Per mano Onlus’, nata nel 2002 per sostenere le famiglie che affrontano il disagio di questa patologia rara, ha affidato il suo appello al quotidiano online CMnews.it: “Non posso fare a meno di esternare un forte disappunto e un grande dispiacere nel constatare l’ipotesi di abbandono da parte di Alitalia del nostro aeroporto – spiega - Non voglio polemizzare con l’ex compagnia di bandiera per questa nefasta scelta assunta dai suoi vertici, ma duole pensare che dietro questa decisione ci siano solo ragioni freddamente economiche”.
Loredana Stella evidenzia infatti che, “per Reggio, l’abbandono di Alitalia e la chiusura dell’aeroporto sarebbero eventi tragici, soprattutto per noi famiglie che ci troviamo a gestire patologie importanti che ci costringono a fare dei viaggi lunghi e faticosissimi per raggiungere i centri di cura che consentono ai nostri figli di essere seguiti al meglio. In questo contesto – spiega la presidente di ‘Per mano Onlus’ – voglio sottolineare il lavoro fenomenale e a tratti anche commovente svolto da Alitalia in questi anni e da tutto il personale di terra e di aria per i miei figli. Siamo sempre stati accolti e trattati con amore oltre che con straordinaria professionalità dagli operatori. E di tutto ciò sarò sempre grata anche al personale del ‘Tito Minniti’, nessuno escluso. A maggior ragione oggi, dunque, – prosegue Stella – il rammarico e il dispiacere sono enormi. Non avere più Alitalia a Reggio Calabria o, ancora peggio, uno scalo funzionante, per i miei figli significherebbe l’impossibilità di raggiungere l’ospedale ‘Nigrisoli’ di Bologna dove possiamo effettuare visite e cure che per loro sono di importanza vitale. E come loro tantissimi altri malati di distrofia muscolare del territorio reggino. Su questioni così rilevanti per la salute, ritengo si debbano mettere da parte le logiche puramente economiche guardando esclusivamente ai problemi reali dei cittadini e, soprattutto, delle fasce più deboli ed esposte. L’impossibilità di spostarsi in aereo – sottolinea la presidente di ‘Per mano’ – getterebbe nella disperazione tantissime famiglie della nostra città che, quotidianamente, devono già far fronte a disagi e problematiche enormi legate alla malattia. Il tema del superamento delle barriere, che purtroppo sono spesso mentali, è ancora tragicamente attuale. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno ha fatto un chiaro riferimento alla necessità di rimuovere ogni ostacolo per quanti vivono in condizioni di grave difficoltà e non riescono a far valere, pienamente, i propri diritti. Siamo certi – conclude Stella – che Alitalia, a cui mio figlio Daniele che è un bravissimo pittore ha donato un quadro realizzato da lui e quanti hanno responsabilità politiche in tutta questa vicenda, saprà riflettere con grande attenzione sulle scelte da compiere, guardando alla tutela dei servizi essenziali per i cittadini”.