Roma – L’Endocrinologia come modello per tutte le altre specialità; una disciplina 2.0 che diventa un punto di riferimento in medicina, puntando sempre più su giovani endocrinologi, assistenza, formazione e su una sempre più stretta collaborazione con il SSN per contenere i costi ed evitare gli sprechi. A supporto di questi obiettivi arriva l’Endo-Libro 2017, il primo Libro Bianco dell’antichissima e insieme nuovissima endocrinologia italiana, un vero e proprio stato dell’arte della disciplina, realizzato con l’obiettivo di trainarla verso gli scenari futuri.
Di questo e di molto altro si è parlato dal 21 al 24 giugno a Roma, al 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia (SIE). Una vera e propria agorà specialistica che vede riuniti tutti i maggiori rappresentati dell’Endocrinologia nazionale.
“Volevamo un'Endocrinologia profondamente rinnovata e abbiamo tutti lavorato per adeguare al terzo millennio i connotati della nostra disciplina, al di là della componente scientifica che è sempre stata di riconosciuta eccellenza”, ha affermato il Professor Andrea Lenzi, Presidente SIE. “Il Congresso Nazionale celebra proprio questo rinnovamento e il decollo dell’Endocrinologia 2.0 che si traduce in un nuovo modello declinato su tre aspetti: modello di formazione, per creare oggi uno specialista capace di assorbire l’evoluzione tecnologica, sociale ed economica del Paese; modello di gestione della sanità pubblica, con uno specialista che offre il meglio della salute e al contempo riduce i costi attraverso percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali (PDTA) ben controllati; modello di specialità, che collabora con altre discipline del sapere medico e con il Servizio Sanitario Nazionale e costruisce anche una nuova didattica formativa”.
L’Endocrinologia 2.0 sarà forgiata sull’eccellenza della formazione e della ricerca italiana, suffragata dal 3° posto nel mondo, dopo Stati Uniti e Regno Unito, per impact factor nella produttività di studi scientifici, nell’ultimo periodo esaminato, che va dal 1996 al 2014 (SJR).
Una crescita culturale e scientifica che deve supportare la crescita di questa disciplina dal punto di vista clinico e delle nuove competenze di cui si occupa, che includono patologie di rilievo sociale come, ad esempio, l’obesità, l’osteoporosi, la disfunzione della fertilità e della sessualità di entrambi i sessi, le malattie e i tumori rari in endocrinologia, ma anche l’endocrinologia estetica, dello sport, del genere, che tutte assieme si realizzano in quella medicina del benessere che, anche grazie agli endocrinologi italiani, è una realtà con solide basi scientifiche.
Ma qual è lo scenario attuale dell’Endocrinologia? Dal Libro Bianco emergono dati importanti, tra cui l’epidemiologia attuale delle patologie endocrino-metaboliche in Italia, che fa emergere la reale e ineludibile necessità di specialisti in Endocrinologia, Malattie del Metabolismo e Andrologia.
Si stima infatti che almeno un cittadino italiano su due presenti un problema endocrinologico. La patologia tiroidea, inclusi i noduli, interessa il 20-25% degli adulti, la sindrome dell’ovaio policistico quasi il 10% delle donne in età fertile, l’ipogonadismo maschile, l’infertilità e la disfunzione erettile il 10-15% degli uomini adulti, fino a punte che superano il 50% nella terza età. L’obesità è presente in circa il 10-15% della popolazione e le dislipidemie nel 20-25%. Il diabete è sempre più diffuso e la sua prevalenza è di oltre il 6%.
Dall’VIII Report Health Science della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (anno 2013-2014) – citato nell’Endo-Libro, si evince che i disordini endocrino-metabolici, nel loro complesso, facciano parte delle condizioni morbose che hanno determinato il maggior numero di contatti in Medicina generale (circa il 12%).
Un dato positivo che si legge nell’Endo-Libro è relativo all’offerta formativa delle Università italiane. In Italia si contano 38 sedi formative e la scuola di specialità in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo risulta essere nelle prime 5 tipologie richieste dai neolaureati fra le 50 esistenti. Alle attività formative assistenziali e di ricerca descritte nel Libro Bianco collaborano, in questo momento in Italia, 48 professori ordinari, 81 professori associati, 70 ricercatori a tempo indeterminato, 26 ricercatori a tempo determinato, 450 specializzandi, 500 dottorandi ed assegnisti di ricerca, 4.500 colleghi specialisti e circa 6.000 altri specialisti o medici generalisti che dichiarano di svolgere attività in ambito endocrino-metabolico-andrologico.
Quattro le azioni portate avanti in questi ultimi anni dalla SIE e di cui si è dibattuto anche nelle giornate congressuali: la forte spinta all’internazionalizzazione della Società scientifica, con la conquista di una presidenza italiana alla guida della Società europea, con il Professor Andrea Giustina, e una decina di premi ricevuti in campo internazionale dai soci; le politiche per facilitare l’adesione degli giovani specializzandi con due anni di affiliazione gratuita e 20 euro di iscrizione che hanno portato ad un aumento del 40% di soci under 40; la ridefinizione dei confini del sapere con apertura a collaborazioni importanti con altre Società scientifiche, dai ginecologi ai pediatri, dai geriatri agli internisti; una didattica al passo con i tempi per formare uno specialista endocrinologo, 'orologiaio' della medicina, capace di percorrere 40 anni di attività professionale seguendo e adattandosi all’evoluzione dei tempi e della società.