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Non c'è cura senza ricerca: per questo il Policlinico di Milano, primo IRCCS pubblico per qualità e quantità della produzione scientifica, ha aperto il suo Centro di Ricerca dedicato. Nei 1.400 metri quadri di nuovi laboratori si fa diagnosi e si sperimenta la terapia genica su diverse patologie per le quali il Policlinico è punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Creato grazie a un investimento di 1,4 milioni di euro, il Centro fa ricerca su malattie rare, patologie metaboliche del fegato e malattie respiratorie, con laboratori dedicati allo studio delle patologie della coagulazione del sangue.

La realizzazione del nuovo Centro di Ricerca è stata possibile grazie ad una modalità innovativa e virtuosa di finanziamento: 700mila euro arrivano dalla gestione e valorizzazione del patrimonio agricolo e delle proprietà terriere dell’Ospedale, ottenuti grazie al lavoro della Fondazione Sviluppo Ca’ Granda (che ogni anno, da Statuto, impiega tutti gli utili per finanziare la ricerca sanitaria del Policlinico); gli altri 700mila euro sono stati donati, visto il progetto di grande respiro scientifico, dalla Fondazione Angelo Bianchi Bonomi, che da anni opera in Policlinico sostenendo la ricerca sull’emofilia, la trombosi e le malattie emorragiche.

"La realizzazione di questo Centro di Ricerca è la manifestazione concreta dei risultati della buona gestione del nostro patrimonio agricolo”, spiega Marco Giachetti, Presidente della Fondazione Ca’ Granda Policlinico. “Abbiamo creato un circolo virtuoso che permette di finanziare progetti in campo scientifico per il nostro Policlinico: questo è il primo step, a cui seguiranno gli investimenti per la bioinformatica e il finanziamento di due importanti borse di studio, sempre grazie ai proventi della Fondazione Sviluppo. In più, la partecipazione della Fondazione Bianchi Bonomi ci fa capire quanto il valore di un progetto possa essere apprezzato e appoggiato da realtà esterne al Policlinico, che investono sull’eccellenza dei nostri ricercatori per trasformare il lavoro nei laboratori in cure per i nostri malati".

"Il nuovo Centro di Ricerca – aggiunge Silvano Bosari, direttore scientifico del Policlinico di Milano – nasce soprattutto dalla necessità di riunire in un’unica struttura i numerosi laboratori che erano collocati in punti diversi dell’Ospedale. Questo complesso di laboratori integrati aumenta considerevolmente la nostra capacità di effettuare studi di ricerca traslazionale con la fondamentale componente di laboratorio. Inoltre il progetto ridisegna il modo di fare ricerca nel nostro IRCCS, perché è stato concepito per favorire scambi e influenze reciproche tra i ricercatori. Gli spazi di ricerca comuni consentiranno di utilizzare attrezzature e risorse in modo efficiente, condividendo oltre alle idee anche le strumentazioni".

"Per fare la migliore ricerca, e creare innovazione, ci vogliono quattro fattori fondamentali”, commenta Simona Giroldi, direttore generale del Policlinico di Milano. “Bisogna avere le persone giuste, i corretti investimenti, competenze di respiro internazionale e gli ambienti idonei per lavorare al meglio. Abbiamo già alcuni tra i più grandi professionisti, e sul fronte degli investimenti è da sempre fondamentale il rapporto virtuoso tra pubblico e privato; inoltre, sul fronte internazionale siamo l'ospedale italiano con il maggior numero di riconoscimenti ERN (European Reference Networks): significa che siamo un punto di riferimento europeo per 8 settori tra malattie rare e patologie che richiedono cure altamente specializzate. Ora, con questo nuovo Centro di Ricerca, aggiungiamo l'ultimo tassello per fare scienza ai più alti livelli, ma anche per dare ai nostri professionisti il migliore ambiente dove coltivare scambi professionali, culturali e anche personali. Solo in un ambiente del genere si può portare a casa il migliore risultato".

"Con il nuovo Centro di Ricerca sono orgogliosa di vedere realizzata concretamente la generosità di mio nonno Angelo e di mio padre Ambrogio", conclude Barbara Bianchi Bonomi, presidente della Fondazione Angelo Bianchi Bonomi che dal 1971 finanzia la ricerca del Policlinico contro l'emofilia, le malattie ereditarie della coagulazione e la trombosi. "I risultati ottenuti in questi quasi 50 anni testimoniano quanto gli studi scientifici e la ricerca finanziata dalla nostra Fondazione, così come il reclutamento di ricercatori, l’erogazione di borse e premi di studio e il finanziamento delle migliori apparecchiature, siano stati utili per migliorare la qualità di vita di chi deve confrontarsi quotidianamente con le malattie del sangue".

I NUOVI LABORATORI NEL DETTAGLIO

- Centro Angelo Bianchi Bonomi per lo studio delle coagulopatie
responsabile: Flora Peyvandi, direttore Medicina Generale - Emostasi e Trombosi

Il Centro Emofilia e Trombosi del Policlinico di Milano è da sempre un punto di riferimento internazionale per la diagnosi e la cura delle coagulopatie, e cioè delle patologie del sangue in cui è alterato il meccanismo della coagulazione. Il nuovo Centro, finanziato dalla Fondazione Angelo Bianchi Bonomi, si occupa sia delle malattie emorragiche che di patologie trombotiche, congenite o acquisite, tra cui emofilia, malattia di von Willebrand, malattie rare della coagulazione, trombosi venosa, trombosi arteriosa e microangiopatie trombotiche.

- Laboratorio di Biologia Molecolare e Infezioni respiratorie
responsabili: Paola Marchisio, direttore Pediatria ad Alta Intensità di Cura; Francesco Blasi, direttore Pneumologia

L'Unità Operativa di Pediatria è punto di riferimento nazionale per l’infettivologia pediatrica e ha partecipato attivamente alla stesura delle Linee Guida per il trattamento delle patologie infettive acute, ricorrenti e croniche in età pediatrica come l’otite media, la febbre, la rinosinusite, la polmonite, le linfoadenopatie e la tubercolosi.
L'Unità Operativa di Pneumologia si dedica alla cura delle malattie polmonari infettive acute e malattie croniche, in particolare segue pazienti affetti da fibrosi cistica e pazienti sottoposti a trapianto di polmone, così come persone affette da asma, BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), fibrosi interstiziali, bronchiectasie, insufficienza respiratoria acuta e cronica, disturbi del sonno (apnee notturne, OSAS - Sindrome delle apnee ostruttive del sonno), neoplasie polmonari.
Le due Unità condividono un laboratorio di ricerca con l'obiettivo di migliorare la qualità delle prestazioni cliniche e giungere alla terapia personalizzata dei pazienti pediatrici e adulti. La collaborazione scientifica ha anche portato ad una importante produzione scientifica con più di 50 lavori pubblicati su riviste internazionali nell’ultimo anno. E’ inoltre attiva, da più di un anno, la raccolta sistematica di campioni da pazienti con fibrosi cistica e bronchiectasie volta all’istituzione di una biobanca, che ad oggi include campioni di oltre 500 soggetti e che costituisce il punto di partenza per lo studio e l’approfondimento dei meccanismi biologici caratterizzanti queste patologie.

Laboratori di Malattie Metaboliche del Fegato
responsabile: Anna Fracanzani, direttore Medicina Generale - Indirizzo Metabolico

L’attività di questi laboratori è parte integrante dell’attività clinica mirata alla diagnosi e cura delle malattie metaboliche del fegato (steatosi, steatoepatite non alcolica, cirrosi, epatocarcinoma e patologie del metabolismo del ferro) che hanno un'elevata mortalità per l’elevato rischio di diabete, per le complicanze tumorali, epatiche e cardiovascolari. In laboratorio vengono studiati i meccanismi alla base di queste malattie sia su colture cellulari sia su modelli animali. I ricercatori forniscono inoltre al team clinico una completa valutazione genetica e molecolare del profilo di rischio del paziente, con la potenzialità di disegnare percorsi diagnostici e terapeutici personalizzati.

Laboratorio Medicina Generale e Centro Malattie Rare
responsabile: Maria Domenica Cappellini, direttore Medicina Generale e Malattie Rare Center

Questo laboratorio di diagnostica e di ricerca è riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per la particolare esperienza acquisita per le patologie rare e genetiche del globulo rosso e della via biosintetica dell’eme. La sua attività si articola in ambito biochimico, cellulare e molecolare. Le patologie di cui ci si occupa con una finalità diagnostica sono le emoglobinopatie (in particolare le forme di talassemia non trasfusione dipendenti), le porfirie, per le quali il laboratorio è certificato a livello europeo per la diagnostica molecolare ed è centro di riferimento nazionale, e le malattie da accumulo lisosomiale, in particolare la malattia di Gaucher e la malattia di Fabry.

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