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Approvato anche un ordine del giorno in cui si chiede al Governo di garantire ai pazienti un equo accesso alle cure e sostenere la ricerca per le malattie rare

Il Decreto Balduzzi è stato approvato questa mattina dal Senato, senza ulteriori emendamenti . Secondo quanto esplicita il testo approvato i pazienti che hanno già iniziato le terapie con il metodo Stamina potranno proseguire le cure, “sotto la responsabilità del medico prescrittore, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili secondo la normativa vigente”.
La sperimentazione clinica del metodo Stamina, per i quali sono stati stanziati tre milioni di euro dal Ministero della Salute, sarà avviata il 1 luglio 2013 e durerà 18 mesi.

La sperimentazione sarà avviata a condizione che i medicinali, per quanto attiene alla sicurezza del paziente, siano preparati in conformità alle linee guida di cui all'articolo 5 del regolamento europeo 1394 del 2007. Per garantire la ripetibilità delle terapie, le modalità di preparazione sono rese disponibili all'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e all'Iss (Istituto Superiore di Sanità) che cureranno anche la valutazione della sperimentazione. L'Iss farà anche “un servizio di consulenza multidisciplinare di alta specializzazione per i pazienti arruolati”.

È istituito anche un Osservatorio “con compiti consultivi e di proposta, di monitoraggio, di garanzia di trasparenza delle informazioni e delle procedure” formato da esperti e associazioni dei familiari dei pazienti.

Prima dell’approvazione in secondo lettura del provvedimento è stato accolto un ordine del giorno, firmato da Paola Binetti, Gianluigi Gigli e Giovanni Monchiero (SCpI) con il quale si pone nuovamente l’attenzione alle malattie rare. La ricerca sulle cure per le mr in Italia è infatti ancora fortemente penalizzata a causa della mancanza di una specifica normativa che sostenga gli investimenti nel settore dei farmaci orfani.
Per questo si chiede al Governo di garantire ai pazienti con malattie rare un equo accesso alle cure, anche se di carattere sperimentale, destinando a questo obiettivo specifiche risorse. Si chiede inoltre di sostenere con risorse adeguate la ricerca nel campo delle malattie rare, specialmente per le terapie di quelle che ne sono prive; di valutare la possibilità di assicurare che nel caso di possibili trattamenti sperimentali per le malattie rare. Si chiede infine che vengano adottate misure omogenee in tutto il territorio nazionale, al fine di tutelare il diritto alla salute senza distinzioni regionali.

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