Il trial ha l’obiettivo di sconfiggere il tumore dei polmoni. La prima fase testerà la sicurezza della potenziale terapia
È passato solo un mese dall’annuncio che ha fatto il giro del mondo sull’approvazione negli Stati Uniti del primo studio clinico sull’uomo con la tecnologia Crispr-Cas9 e un altro colpo di scena cambia nuovamente il panorama dell’editing genomico. La Cina annuncia di essere pronta ad avviare un trial clinico con Crispr entro il mese di agosto, battendo così sul tempo gli americani e sorprendendo l’intera comunità scientifica.
La notizia è comparsa lo scorso 21 luglio sulla prestigiosa rivista scientifica Nature: lo studio clinico, che ha l’obiettivo di sconfiggere il tumore dei polmoni, sarà coordinato dall’oncologo Lu You, del West China Hospital dell'Università del Sichuan a Chengdu, e il 6 luglio ha ricevuto il via libera da parte del comitato etico dell’ospedale cinese. Il razionale di questa nuova sperimentazione sull’uomo è molto simile a quella progettata dal team statunitense: ingegnerizzare mediante il sistema Crispr-Cas9 i linfociti T del sistema immunitario per potenziare la loro capacità di aggredire le cellule cancerogene.
A differenza del trial americano, il cui progetto prevede tre diverse correzioni nel genoma dei linfociti T, i ricercatori cinesi hanno deciso di puntare a un solo target: l’eliminazione del recettore PD-1. È infatti proprio mediante il riconoscimento di questa proteina, definita come il tallone d’Achille del sistema immunitario, che le cellule cancerogene riescono a bloccare l’attività antitumorale dei linfociti T.
Lo studio clinico sarà condotto su pazienti affetti da tumore dei polmoni già in fase di metastasi, sui quali chemioterapia, radioterapia e altri trattamenti convenzionali non hanno dato esiti positivi. I linfociti T saranno prelevati dal sangue dei pazienti, modificati geneticamente con la tecnologia Crispr-Cas9 per l’eliminazione del gene PD-1, fatti successivamente moltiplicare in laboratorio e, infine, reinfusi nella circolazione sanguigna dei donatori. Una volta reimesse in circolo, le cellule immunitarie modificate dovrebbero migrare verso il tumore e combatterlo. “Le opzioni terapeutiche per alcuni tumori sono molto limitate – ha spiegato Lu You - Questa tecnica è molto promettente e potrà apportare importanti benefici ai malati oncologici.”
Uno degli aspetti che maggiormente preoccupa i ricercatori che lavorano con Crispr è l’effetto “off target”, ovvero le conseguenze nocive di eventuali tagli non previsti in punti non desiderati del gene. Per garantire la sicurezza su questo fronte, lo studio clinico vedrà la collaborazione della società biotech Chengdu MedGenCell che si occuperà di controllare e validare la corretta modifica genetica dei linfociti T prima che questi vengano reinfusi nei pazienti.
La celerità con la quale i cinesi stanno avviando il primo studio clinico al mondo con Crispr-Cas9 non solo ha sorpreso l’intera comunità scientifica ma ha anche fatto sorgere qualche perplessità. Già in passato la Cina si è contraddistinta per aver applicato in maniera troppo veloce, e con leggerezza, la nuova tecnica di editing genomico: nel 2015 un gruppo di ricercatori cinesi ha pubblicato uno studio in cui Crispr è stato utilizzato su embrioni umani per modificare il gene della beta-talassemia, una malattia genetica del sangue potenzialmente fatale. L’idea di manipolare embrioni umani, tra l’altro con una tecnica ancora agli albori, ha sollevato diverse proteste a livello internazionale e ha innescato un dibattito etico che tuttora va avanti.
Proprio per questo motivo Lu ha tenuto a precisare che l’iter di approvazione del trial è assolutamente in regola e che lo studio sarà portato avanti con tutte le cautele necessarie. “Il processo di revisione della sperimentazione è durato sei mesi - ha spiegato il ricercatore - e ha richiesto un forte investimento in tempo e risorse umane, compresa un'intensa attività di comunicazione con il comitato di controllo interno dell'ospedale. L'approvazione da parte del NIH del trial statunitense con Crispr non fa che rafforzare la nostra fiducia in questo studio clinico."
Lu ha poi sottolineato che si tratterà di un trial pilota di fase 1 progettato per verificare la sicurezza della nuova strategia terapeutica. Lo studio sarà condotto su soli dieci pazienti e saranno esaminati gli effetti di tre diversi dosaggi. L’idea è di procedere con cautela, aumentando gradualmente il dosaggio e iniziando con un solo paziente che sarà attentamente monitorato per gli eventuali effetti collaterali. Saranno inoltre valutati anche una serie di marcatori ematici come indicatori dell’efficacia del trattamento.
Sebbene il semaforo verde per il primo trial con Crispr sia stato acceso prima negli Stati Uniti, dal Recombinant DNA Advisory Committee (RAC), lo studio clinico americano deve ancora aspettare l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA) e dei comitati etici degli ospedali, che presumibilmente non arriveranno prima della fine dell'anno. La sperimentazione cinese ha invece già ricevuto tutte le approvazioni necessarie e ha le carte in regola per procedere, i ricercatori hanno programmato di avviare i primi test già dal mese prossimo. "Spero che saremo i primi e, cosa ancora più importante, spero che dalla sperimentazione otterremo dati positivi", ha dichiarato Lu You.
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