incontinenza

Una campagna per rompere il silenzio e chiedere l’attuazione delle misure previste dall’accordo Stato-Regioni del 2018

“Condividiamo tutto sui social, ma sull’incontinenza cala il silenzio”. È da questa contraddizione che nasce #Parliamone, la nuova campagna della FAIS – Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati, in occasione della Settimana Mondiale dell’Incontinenza e della Giornata Nazionale della Prevenzione (28 giugno). L’obiettivo è chiaro: rompere il tabù e ridare voce e dignità ai 5 milioni di italiani che convivono con questa condizione.

La campagna, supportata dalla World Federation of Incontinence and Pelvic Problems (WFIPP), utilizza messaggi diretti e provocatori per stimolare il dibattito pubblico su un tema ancora troppo spesso relegato al silenzio. “L’incontinenza non è una vergogna. Il silenzio, invece, lo è”, afferma il presidente FAIS, Pier Raffaele Spena.

Non si tratta solo di sensibilizzazione. La FAIS torna a sollecitare le istituzioni affinché sia finalmente attuata l’intesa siglata nel 2018 tra Stato e Regioni, che prevedeva una rete nazionale di Centri per l’Incontinenza, percorsi di cura omogenei e l’accesso equo agli ausili. Ma, a sette anni di distanza, molte Regioni non hanno ancora implementato quanto previsto. “Le persone incontinenti si trovano spesso sole, senza supporto e senza cure adeguate”, denuncia Spena.

Un assistente virtuale per informare

A supporto della campagna, FAIS ha lanciato anche CIRO AI, un assistente virtuale accessibile online, pensato per fornire informazioni affidabili sull’incontinenza. Non sostituisce il parere medico, ma aiuta a orientarsi e a superare la barriera della disinformazione.

Una condizione diffusa e trasversale

L’incontinenza – urinaria o fecale – può colpire uomini, donne e bambini, con cause che vanno dal post-parto alle patologie neurologiche o oncologiche. Colpisce in particolare le donne (il doppio rispetto agli uomini) e gli anziani, ma non risparmia nemmeno giovani e persone attive. Pur non essendo una malattia mortale, ha un impatto profondo sulla qualità della vita e sull’inclusione sociale.

La FAIS, attiva dal 2002, continua a battersi per i diritti e il benessere delle persone incontinenti e stomizzate. Con #Parliamone lancia un appello: «Parlare è il primo passo per cambiare le cose».

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