Uno studio di Fase III ha valutato gli effetti del farmaco sul rischio cardiovascolare e sulla riduzione dell’ischemia
Milano – Nel corso di due sessioni del Congresso della Società Europea di Cardiologia “ESC Congress 2020 – The Digital Experience”, sono state presentate nuove analisi dei dati dello studio di Fase III VOYAGER PAD su rivaroxaban. Il Congresso virtuale ha avuto luogo da sabato 29 agosto a martedì 1° settembre.
Studio VOYAGER PAD: pazienti, con e senza coronaropatia concomitante, sottoposti a intervento di rivascolarizzazione degli arti inferiori
I pazienti affetti da arteriopatia periferica (PAD) sottoposti a intervento di rivascolarizzazione degli arti inferiori (LER), compresi quelli con concomitante coronaropatia (CAD), sono ad alto rischio di eventi ischemici agli arti stessi e di eventi cardiovascolari. La concomitante coronaropatia è associata ad un aumentato rischio cardiovascolare in pazienti cronici con arteriopatia periferica.
I ricercatori hanno analizzato i dati dello studio VOYAGER PAD per valutare l’effetto di rivaroxaban al dosaggio vascolare di 2,5 mg due volte/die più aspirina 100 mg una volta/die, rispetto alla sola aspirina, sul profilo di rischio di pazienti con PAD, sia con che senza concomitante CAD, sottoposti a rivascolarizzazione degli arti inferiori.
I risultati dell’analisi dimostrano che il beneficio di rivaroxaban nel ridurre il rischio di eventi ischemici agli arti inferiori e di eventi cardiovascolari è stato omogeneo nei pazienti, indipendentemente dalla concomitanza o meno di coronaropatia.
L’endpoint primario di sicurezza è rappresentato dagli episodi di emorragia maggiore, secondo la classificazione TIMI. Gli episodi sono stati numericamente superiori con rivaroxaban nei pazienti sia con che senza concomitante CAD, ma l’incremento non è stato statisticamente significativo.
Studio VOYAGER PAD: ischemia acuta agli arti inferiori in pazienti con arteriopatia periferica post-rivascolarizzazione degli arti inferiori
I pazienti con PAD sono a maggior rischio di ischemia acuta (ALI), evento trombotico che può comportare l’amputazione, disabilità e mortalità. Inoltre, il rischio di ALI in pazienti con PAD cronica aumenta di quattro volte in pazienti che hanno subito precedenti interventi di LER. Ciononostante, in questo ambito, la ricerca è limitata e c’è carenza di terapie efficaci che riducano il rischio di ALI in seguito ad intervento di rivascolarizzazione LER.
Lo scopo di quest’analisi dei dati dello studio VOYAGER PAD è stato quello di valutare l’effetto di rivaroxaban al dosaggio vascolare di 2,5 mg due volte/die più aspirina 100 mg una volta/die, in confronto alla sola aspirina, per quanto riguarda la riduzione di ALI in pazienti sottoposti a LER per arteriopatia periferica sintomatica.
Le analisi mostrano che rivaroxaban, rispetto alla sola aspirina, riduce gli ALI del 33%, con una riduzione del rischio assoluto del 1,48% dopo 6 mesi. Inoltre, il beneficio di rivaroxaban rispetto agli ALI resta immodificato indipendentemente dal tipo di rivascolarizzazione o l’impiego di clopidogrel al momento della randomizzazione.
“Queste nuove analisi dei dati dello Studio VOYAGER PAD forniscono ulteriori conoscenze sui benefici di rivaroxaban in pazienti con arteriopatia periferica sottoposti a intervento di rivascolarizzazione”, ha dichiarato Joerg Moeller, Responsabile Ricerca & Sviluppo e Membro del Comitato Esecutivo della Divisione Pharmaceuticals di Bayer AG.
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